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A proposito di trasporto pubblico

Leggiamo sui giornali dell’azione effettuata da Trenitalia contro l’evasione tariffaria dei mezzi pubblici. Azione che Trenitalia dovrebbe, insieme a tutte le aziende che si occupano di trasporto pubblico, effettuare quotidianamente. Non va bene infatti che una parte della popolazione viaggi senza pagare, riversando sugli altri utenti una, seppur minima, parte dei costi e sottraendo alla collettività le risorse per un servizio migliore. Così come non va bene che chi si ostina a viaggiare in automobile sia facilitato e ottenga sconti e tariffe migliori di chi vuole utilizzare il mezzo pubblico. Sappiamo che l’abbonamento dei parcheggi cittadini costa meno di quello del bus? Perchè ci ostiniamo a proporre ai cittadini un sistema tariffario che premia l’uso dell’auto?

Come promotori di una legge che ha tra i suoi obiettivi di cancellare il biglietto, ci chiediamo come mai, seppur obbligati dalle norme, le aziende di trasporto pubblico non effettuino quotidianamente tali controlli. Lo chiederemo a Trentino Trasporti durante le audizioni in Terza Commissione consiliare, ma possiamo già immaginare la risposta: non ne vale la pena, i ricavi sarebbero infinitesimi rispetto ai costi del controllo. Il nodo quindi è trovare un sistema per avere le risorse senza penalizzare chi utilizza il trasporto pubblico ma, al contrario, premiandolo.

Sembrerà paradossale, ma la proposta che stiamo cercando di far approvare, firmata da 4000 cittadini trentini, ha l’obiettivo di far pagare tutti. Senza distinzioni. Equamente e inesorabilmente: tutti coloro che utilizzano il mezzo pubblico e, contemporaneamente, tutti coloro che non lo usano

e scelgono il mezzo più inquinante e pericoloso: l’auto privata.

Invitiamo quindi i consiglieri provinciali a ragionare sui possibili effetti della nostra proposta in senso contabile, non ideologico. Così come suggerito dal presidente della Commissione Tonina, siamo pronti a proporre metodi che salvaguardino il bilancio provinciale, vero nodo evidenziato dall’assessore Gilmozzi, e il diritto alla mobilità sostenibile chiesto dal Comitato.

Comitato promotore del disegno di legge per la mobilità sostenibile

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