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Lo scoiattolo se ne va

Fugatti espelle Laterza e Boeri, ma anche Comune e Università, dal Festival dell'Economia

La giunta leghista avrebbe potuto motivare il cambio di gestione al Festival dell'Economia lamentando la scarsa presenza delle posizioni di destra nelle edizioni fin qui tenute. Un'accusa, del resto, già avanzata in passato. Ma in tal modo la cosa si sarebbe evidenziata per quello che in effetti è: l'ennesimo atto di smantellamento di quanto messo in piedi dalle precedenti amministrazioni, a prescindere dai risultati e dai successi ottenuti. Così Fugatti si è illuso di evitare o almeno smorzare le inevitabili polemiche con motivazioni tanto asettiche quanto vaghe: “La giunta ritiene che la proposta del Sole 24 Ore, oltre a presentare importanti elementi di innovatività, sia strutturata per garantire una maggiore estensione delle iniziative... la proposta del Sole 24 Ore lascia intravedere un ampio respiro mediatico... lo spessore e le competenze dei soggetti che fanno parte del Comitato scientifico ipotizzato e la varietà della composizione del Comitato editoriale possono contribuire ad assicurare qualità e rigore... e un significativo apporto multidisciplinare...”.

Se era prevedibile lo sconcerto del gruppo Laterza, per 16 anni organizzatore del Festival, più pesanti nella loro concretezza sono le reazioni degli altri soggetti interessati. Il sindaco Ianeselli rivela che, in vista della decisione da prendere, la Provincia aveva voluto un comitato per il quale Comune e Università avevano fatto le loro nomine, “mentre la Provincia alla fine non ha mandato nessuno”.

Il rettore Flavio Deflorian nota che il Sole 24 Ore, nuovo organizzatore dell'evento “non ha contattato nessuno, per cui non so cosa ci sia scritto nel loro progetto”. E aggiunge: “A livello scientifico avevamo persone che avevano una grandissima rete di contatti. Tito Boeri è uno che può prendere in mano il telefono, chiamare un premio Nobel che magari conosce da 20 anni e chiedergli di venire al festival. Lo stesso Cipolletta ha vastissime conoscenze. Non mi pare che tra i nomi che ho sentito ci sia qualcuno che possa portare un maggiore respiro internazionale di così”.

In una lettera aperta a Fugatti firmata da oltre 400 docenti universitari si nota come finora il comitato organizzatore dell'evento “era sempre stato un soggetto a tre, composto da Provincia, Università di Trento e Comune. I firmatari si chiedono come può essere che uno dei tre soggetti prenda autonomamente l'iniziativa decidendo di individuare il promotore per le prossime edizioni. Questo atto, di per sé, manifesta una rottura con gli altri partner”. E si aggiunge un episodio significativo: “La commissione per la valutazione dei grandi eventi, incaricata dalla Provincia di valutare le due proposte, ha dato un giudizio molto favorevole a quest'ultimo (il progetto Laterza, n.d.r.)… attribuendogli 89 punti, più degli 84 del concorrente poi scelto dalla giunta provinciale. Da qui la richiesta di spiegazioni sui criteri che abbiano spinto a ribaltare la classifica”.

Morale della storia, nelle parole dell'ex rettore Collini: “L'esperienza in cui tre soggetti del territorio, Provincia, Comune e Università, promuovevano il festival dell'Economia è finita. Oggi c'è un unico soggetto, la Provincia”.

Al di là di ogni altra considerazione, c'è comunque un problema di “marketing”: Laterza e Boeri il festival bocciato a Trento sembrano pronti a spostarlo altrove, portandosi dietro, oltre al logo, contatti e competenze, e già diverse città si sono offerte di ospitarlo, in primis Torino, con sponsor che vanno dalla sindaca Appendino al governatore Cirio (Forza Italia), a esponenti della cultura pur legati a Trento, quali Chiara Saraceno, Gian Enrico Rusconi, Francesco Profumo. Non sarebbe preoccupante una simile concorrenza, magari addirittura con una sovrapposizione di argomenti se non di date?

A questo interrogativo Fugatti, dopo aver lamentato che “certe dichiarazioni mi sono sembrate sopra le righe”, replica fra lo stizzito e l'arrogante: “Se Torino vuole organizzare queste iniziative non sta a noi dire di sì o di no... Facciano pure, noi percorriamo la nostra strada...Non mi interessa cosa faranno gli altri, ribadisco che il Festival dell'Economia è nostro... Ci sono tanti Festival in giro per l'Italia, ma il Festival dell'Economia è a Trento”.

Perderete anche un logo da tempo noto in tutta Italia e oltre – gli fanno notare. E lui: “Non lo so e non mi interessa, sono questioni burocratiche. Voliamo alto!”.

Né si ottengono risposte più soddisfacenti nemmeno quando il cronista dell'Adige ritenta la pista politica:“Quanto al fatto che si sia trattato di una scelta politica, e che ci sia l'ex ministro Giulio Tremonti, berlusconiano da sempre vicino alla Lega, dietro le quinte, il governatore trentino glissa: 'Chi ha predisposto la proposta è stato Il Sole 24 Ora, chi l'ha scritta non lo so'”.