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Il gratta e vinci della ditta Grandi-Pahl

La Regione è inutile? Non per tutti...

In passato, abbiamo più volte riferito delle lagnanze avanzate dalle organizzazioni del volontariato sulle modalità con cui la Regione distribuisce fondi pubblici alle associazioni che ne fanno richiesta: modalità che non seguono alcun criterio oggettivo, ispirate come sono alla casualità o alle simpatie personali di chi ha il potere di decidere. Nel migliore dei casi, una lotteria.

Da quelle prime denunce sono trascorsi diversi anni e il solo cambiamento verificatosi nel frattempo consiste nella mole di denaro distribuito a casaccio, che si è notevolmente ingrossata.

Ci da un impressionante quadro della situazione un bel servizio di Pierangelo Giovannetti, sull'Adige del 29 aprile: una di quelle pagine che vorremmo vedere più spesso sui nostri quotidiani.

Per cominciare, una visione d'assieme del problema: "Nel '93 - scrive Giovannetti - ammontavano a 5 miliardi all'anno i fondi che la Regione spendeva per convegni e manifestazioni sull'Europa, o in contributi alle associazioni di interesse regionale. Negli ultimi 5 anni, con l'accoppiata Grandi-Pahl ai vertici della presidenza, i fondi per questi contributi si sono moltiplicatiper3-4 volte, arrivando a toccare nel '97 i 18 miliardi e 700 milioni. Si tratta di soldi gestiti direttamente da Pahl (in accordo con Grandi) in maniera discrezionale per la mancanza di regolamenti, o con regolamenti molto vaghi. Come se non bastasse, con Pahl la gestione di questi fondi è stata accentrata tutta - inspiegabilmente - presso il Servizio Studi. E a capo è stato posto l'ex segretario particolare dello stesso Pahl, Gunther Hofer, diventato dirigente con chiamata diretta ".

Con queste belle garanzie di trasparenza, i casi paradossali sono numerosi. Il non proprio celebre "Vinzentiner-Kna-benchor", un coro di Bressanone, pare abbia ricevuto per le sue tournée la bella cifra di 447 milioni, mentre al coro della Sosat sono andati appena 2 milioni e 825.000 lire.

Il comune di Predazzo ( "nel cui collegio alle scorse elezioni si è candidato il presidente Grandi" - nota malizioso il cronista) ha ottenuto per un gemellaggio un contributo di oltre 36 milioni, contro i 4 assegnati a Trento per lo stesso motivo.

Si obietterà che non tutti i richiedenti hanno bisogno delle stesse cifre.

Giusto: ma a questo punto sorge la questione della mancanza di criteri nel decidere in quale percentuale finanziare le iniziative proposte: "A volte (questa percentuale) è del 20%, altre volte sale al 30%, o arriva fino al 50% del preventivo totale. Ma non è dato sapere i motivi in base ai quali viene stabilita una percentuale invece dell'altra".

Un altro marchingegno utilizzato dai gestori di questa lotteria è il finanziamento della medesima manifestazione su più capitoli di spesa. Ad esempio, "per organizzare una gara di fondo in vai Casies (terra del vice-presidente Pahl), la stessa associazione, per la stessa gara, ha ottenuto finanziamenti sul capitolo dell'integrazione europea e altri sul capitolo delle manifestazioni pubbliche."

Prima domanda: perché quella gara è stata finanziata e altre analoghe no? E poi: cosa diavolo c'entra una gara di sci con l'integrazione europea?

"Insomma, quello che emerge è una gestione dei fondi molto familiare e casereccia " - conclude Giovannetti, che in poche, efficaci parole così riassume lo stato della nostra istituzione regionale: "950 dipendenti in continua crescita per competenze quasi inesistenti e un fondo di spesa di 440 miliardi l'anno che vedono come prima voce di uscita il mantenimento del personale e i costi di gestione. Un ente... che si è ridotto ormai a semplice distributore di contributi a destra e a manca. Nella più totale mancanza di regole precise e criteri prestabiliti".

Questa è oggi la Regione.

E questi - si suppone - sono i valori che Tarcisio Grandi porterà a Roma, al parlamentino dell'Ulivo, a nome di noi tutti, popolo del centro-sinistra.

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