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QT n. 14, 11 luglio 1998 Monitor

L’Oriente non c’è più

L'Oriente è sparito. E' la prima considerazione che viene scorrendo il programma della rassegna che ancora si chiama Oriente-Occidente. Già negli anni scorsi avevamo notato un progressivo rarefarsi degli spettacoli provenienti dall'Asia (ma anche dall'Africa); quest'anno il percorso è completato: tutti i gruppi artistici provengono dall'area occidentale.

"Beh, la presenza dell'Oriente e del Sud del mondo c'è ancora - ci rispondono gli organizzatori Franco Cis e Paolo Manfrini - Ma a un altro livello: che ora è quello dell'incontro, della contaminazione di culture, che è uno dei punti centrali del nostro festival" e citano i gruppi di hip-hop, con gli "Hush Hush Hush" che hanno un coreografo marocchino, i "Kafig" tunisini, i "Traction Avant" che praticano una contaminazione tra la break dance e il butho giapponese. "L'hip-hop nasce nelle periferie metropolitane, dove è massima la concentrazione di immigrati: e si verifica che su un linguaggio artistico comune si innestano i linguaggi, le tradizioni delle varie etnie -proseguono- La nostra rassegna si propone di presentare proprio questo tipo di incontri, di mescolanze."

Risposta convincente, anche se fino a un certo punto. L'hip-hop -per rimanere all'esempio di quest'anno- lo presentano in tanti; non è che su questa strada il festival di Rovereto perde la sua specificità? E non varrebbe forse la pena, proprio adesso, proprio perché l'Oriente è passato di moda, ricercare lì le evoluzioni dei linguaggi artistici? Vediamo che nel cinema Hong Kong, Singapore, l'Africa, presentano cose interessanti: possibile che nella danza, nel teatro, non abbiano niente di nuovo da proporre? D'accordo, la Cina non è vicina, ma se il festival si propone un ruolo internazionale...

Detto questo, il cartellone '98 -realizzato grazie a un buon numero di sponsor, Caritro in testa- è come sempre ricco e stimolante. Si articola su diversi filoni (per i singoli appuntamenti, vedi più in dettaglio nel calendario) che riprendono percorsi già tracciati nelle scorse edizioni. C'è l'ormai tradizionale omaggio a una figura storica della danza contemporanea: e dopo Merce Cunningham, Pina Bausch, ecc, quest'anno è la volta dell'olandese De Keersmaker. Dopo la scorsa felice esperienza del "Mozartstrasse " di Abbondanza-Bertoni, la danza in strada quest'anno prosegue con esibizioni dei gruppi hip-hop. Prosegue pure il lavoro di indagine-riproposizione dei momenti chiave della storia della danza, con una ben congegnata rappresentazione/conferenza dal vivo sui balletti degli anni '20-'30. Dopo un periodo di appannamento, ritorna anche il teatro-danza, sulle orme di Pina Bausch, con l'emergente "Tanztheater" di Basilea. Ed altro ancora...

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