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QT n. 8, 20 aprile 2002 Monitor

Festa dell’Arte al “Da Vinci”

Una festa/evento all'Istituto d'Arte: artisti e protagonisti gli allievi e docenti, qualcosa di più che semplici dilettanti.

Ebbene sì, la festa risale a un mese fa; ma, per motivi di spazio e di tempo, la segnaliamo solo ora. Un successo, anche quest’anno, che ha coinvolto interni ed esterni, con la solita eccezione di stampa e autorità (sovrintendente a parte). Perché a Trento contano gli istituti di "serie A": "Prati", "Galilei", "Arcivescovile"… del "Da Vinci" si è abituati a parlar male, in cerca di scandali per le pagine rosa. E infatti il 23 marzo, anche a causa di disguidi di segreteria, c’era solo QT.

Peccato! Di là dall’eventuale artisticità, iniziative come questa sono occasione d’incontro, rottura degli schemi che dominano durante l’anno. Se poi allievi, docenti, ecc. sono più che semplici dilettanti, il silenzio è incomprensibile.

Ma passiamo all’evento. Appena entrati, alle 9, ci accoglie una vera baraonda. La festa è cominciata da mezz’ora e da una delle due palestre giunge una musica hip-hop. La nostra destinazione, però, è un’altra; ci aspettano i sotterranei, con i loro sortilegi. "Metamorfosi. Lavori in corso" è il titolo del percorso teatrale in quattro ambienti ispirati, appunto, alle "Metamorfosi" di Ovidio. Il primo (Io e Zeus) si perde in battute scontate, recitate sotto le righe: "Come ti chiami?" "Io" "Sì, tu. Come ti chiami?"… Accurata invece la scenografia, tra simboliche frasche e specchi penduli.

Splendido il secondo ambiente, con tre Furie civettuole che si lasciano comprare da Giunone: trucco, gioielli e un maschio da sedurre. Coi loro filtri, ricordano le streghe di Nekrosius. Poi il Diluvio. Un cocktail surreale ci porta da Apollo, Bacco; ci immerge in città sott’acqua, o all’aria aperta, secondo l’umore degli abitanti. Luce, vento, urla, per una tempesta perfetta. Infine, il quarto ambiente. Un brivido. Le parole di Calvino ci inchiodano alle sedie: "Ultimo viene il corvo" in un gioco di ombre cinesi.

All’uscita, esploriamo l’istituto alla ricerca di altre chicche. Niente replica per "Grease"; qualche attore-cantante è stato reclutato nei gruppi musicali che, però, non andiamo a sentire. Anche le torte, ovviamente, sono finite da un pezzo. Ci resta la danza (afro, funky, aerobica…, in genere di buon livello), più la mostra fotografica. Tema "I quattro elementi", ritratti a volte in modo inaspettato. Poi, dietro una porta semichiusa, scopriamo la china gotica e il carboncino acido di Max & Seba. Giovani, bravi e disorganizzati: il talento va mostrato, non nascosto.

Ultimo atto, proviamo a fare un bilancio. I dettagli svaniscono, ritornano; non si può raccontare tutto. La festa è stato un viaggio in un mondo che non conoscevamo, un mondo che nessuno, se non se ne parla, conoscerà mai.

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