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Porzioni ridotte: e il prezzo?

Il progetto del ministro della Sanità. E ancora: il prezzo dei testi scolastici, la riforma del “paniere” Istat e i bond argentini.

Commissione Sirchia sui cibi. G. V. di Ala ha appreso dagli organi di stampa che il Ministero della Sanità starebbe elaborando un progetto in base al quale nei bar e ristoranti si dovrebbero somministrare porzioni ridotte di cibo. Il consumatore ritiene che sarebbe giusto, di fronte ad un simile progetto, richiedere ai gestori di bar e ristoranti una corrispondente diminuzione del costo della consumazione.

Nell’obiettivo della lotta all’obesità il ministro Sirchia ha in effetti nominato una commissione di esperti che avrà il compito di riequilibrare la quantità di cibo contenuta nelle porzioni che vengono somministrate agli avventori in bar e ristoranti. Si potrebbe così arrivare ad una riduzione delle porzioni, da molti esperti considerate eccessive, e ad una diminuzione della quantità di bevande contenute in bottiglia o in lattina.

Ma se eccessiva è la quantità, sicuramente è eccessivo anche il prezzo, spesso non rapportato alla quantità e qualità del prodotto. Pertanto come associazione dei consumatori siamo pienamente d’accordo con G.V., poiché la riduzione delle porzioni deve essere accompagnata dalla riduzione dei prezzi. Pertanto faremo pervenire al ministero della Sanità il suggerimento avanzato dall’utente di Ala per evitare che i cittadini finiscano per sborsare una cifra uguale per mangiare meno;

L’indagine sul caro libri scolastici. A. Z. di Trento ritiene inattendibile il dato fornito dall’Ispo, secondo cui quest’anno i libri scolastici sono aumentati solo dell’ 1,35%.

In effetti occorre precisare che l’indagine Ispo ha preso in considerazione il listino prezzi del 2002 sul 2003 di 31.895 libri di testo proposti per scuole medie e superiori; per questi libri è risultato che gli aumenti sono stati minimi, appunto dell’1,35%. Ma per avere un dato attendibile, secondo noi, si dovrebbe piuttosto raffrontare la spesa totale per i libri di testo sostenuta da 5 classi a caso di 5 istituti scolastici scelti in 5 città campione, con la spesa totale registrata dalle stesse classi lo scorso anno. Così operando risulterà che gli aumenti non appariranno inferiori al 10%. Ciò accade perché, per poter aumentare in tutta libertà i prezzi, i testi scolastici da parte degli editori nelle varie classi vengono spesso cambiati di anno in anno, introducendo nuovi titoli che sostituiscono i precedenti; in tal modo i listini dei libri non sono mai identici a quelli dell’anno precedente e quindi non misurabili.

Bond Argentini: attenzione agli speculatori! L. S. di Rovereto ci chiede se è il caso di prestare fede a quanto viene riportato sui mezzi di informazione circa l’entità dei rimborsi che il Governo argentino sarebbe disposto a dare per le obbligazioni emesse a suo tempo.

La materia è alquanto complessa (l’abbiamo trattata più volte e in giugno, proprio a Rovereto, abbiamo costituito un comitato apposito); per il momento ci sentiamo di dire che occorre prestare molta attenzione alle varie notizie riguardanti i bond argentini.

L’Intesa dei consumatori ha denunciato a più riprese il fatto che, senza alcun fondamento, sui giornali, rifacendosi a fonti imprecisate, sia stato di volta in volta dato notizia della entità dei rimborsi, oscillanti tra il 20 e il 30%. Temiamo che, nell’euforia seguita all’elezione del nuovo Presidente argentino, potrebbero infiltrarsi informazioni che facilitino l’azione di speculatori internazionali, che approfitterebbero di questo clima per acquisire le obbligazioni a prezzi stracciati. Suggeriamo pertanto di prestare attenzione solo alle fonti ufficiali provenienti dal Governo argentino.

Nei mesi scorsi, infatti, l’Intesa dei Consumatori ha incontrato ufficialmente il ministro delle finanze di quel Paese, Nielsen, e da tale incontro non è emerso nessun accenno a percentuali di rimborso, ma si è solo ipotizzato il metodo di approccio alla risoluzione della vertenza. Il Governo argentino, dopo quell’incontro, potrà formulare più ipotesi di soluzioni che saranno presentate dall’Intesa ai propri associati nel mese di ottobre.

Abbiamo anche presentato la nostra posizione, individuando una soluzione che può prevedere uno slittamento della data di scadenza dei contratti, senza però toccare il capitale.

A tutt’oggi l’unica soluzione ormai operativa è quella che riguarda le obbligazioni intestate "Città di Buenos Aires". Tale proposta paga il capitale investito con uno slittamento di 4 anni dalla scadenza prima fissata, naturalmente con un sensibile abbattimento degli interessi.

Confermiamo infine la nostra azione nei confronti delle banche che hanno operato in maniera scorretta, ma continueremo anche i contatti col Governo argentino per dare ai sottoscrittori corrette informazioni in ordine all’evoluzione della vicenda.

Dal 15 settembre torneranno ad operare a pieno ritmo gli sportelli di Trento del Codacons (martedì e giovedì dalle 16,30 alle 18 in passaggio Peterlongo,2 tel. 0461-260925) e della Federconsumatori (lunedì e venerdì dalle 9 alle 10.30; mercoledì dalle 16,30 alle 18 in via Murerei 8, tel. 0461-303911).

Può essere riformato il paniere Istat? C.G. di Mezzcorona vuol sapere se può essere riformato e come il paniere dell’Istat, lo strumento in base al quale si calcola l’andamento dell’inflazione. In effetti molte sono le proposte di modifica del paniere, in quanto non tiene conto di molti fattori che con gli anni hanno portato a notevoli cambiamenti nelle abitudini dei cittadini, elementi che non vengono presi in considerazione dall’Istituto di Statistica e che renderebbero i dati forniti poco attendibili. Tra le altre ci sembra ragionevole la proposta avanzata dall’Intesa dei Consumatori affinché si impongano all’Istat rilevazioni più fedeli ai consumi reali delle famiglie italiane basate su tre fasce di reddito (fino a 12.000 euro, fino a 18.000 e fino a 30.000) e su tre principali panieri:

- paniere per beni di primaria necessità, come alimentazione, vestiario, spese fisse per la casa quali elettricità, gas, telefono; spese fisse per trasporti quali RcAuto, manutenzione auto, bollo, abbonamenti per bus, metrò, treni; servizi bancari; istruzione; sanità. Insomma tutto ciò che può misurare la civiltà di una società;

- paniere dei beni durevoli, quelli che non vengono acquistati tutti i giorni o tutti gli anni, come automobili, lavatrici, frigoriferi, televisori, cellulari, ecc.;

- paniere dei beni di lusso, come gioielli ed oggetti voluttuari, auto di grossa cilindrata, vestiario griffato, viaggi dispendiosi, cibarie di costo elevato, pellicce, imbarcazioni da diporto, i cui prezzi non sono accessibili alla stragrande maggioranza dei cittadini.

E proprio per rilanciare i consumi e contrastare i tranquillizzanti dati sfornati tre volte al mese dall’Istat onde rassicurare gli increduli consumatori circa la presunta stabilità del carovita, l’Intesa dei Consumatori ha proclamato la terza giornata di sciopero della spesa per martedì 16 settembre, invitando i consumatori ad astenersi da acquisti dalla mezzanotte di lunedì 15 settembre fino alla mezzanotte del 16.

Per la provincia di Trento le associazioni dell’Intesa invitano i cittadini ad aderire al presidio che verrà effettuato in piazza Duomo, dove verrà allestito uno sportello mobile al quale ci si potrà rivolgere per richieste e suggerimenti, ricevendo al contempo informazioni sull’inflazione reale e le diverse iniziative promosse a favore dei consumatori.