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Gli scenari della sicurezza

Una attenta osservazione dei fenomeni sociali aiuta a prevenire la criminalità.

Marianna Cosseddu

Nella moderna società del welfare, della programmazione e pianificazione sociale, uno strumento che consenta di prevedere lo svilupparsi e il diffondersi dei fenomeni criminali sarebbe un essenziale supporto per il decisore istituzionale. E’ questo l’obbiettivo cui mira Transcrime, che sta elaborando una metodologia volta alla costruzione di scenari sulla sicurezza. L’intento è di sviluppare uno strumento capace di prevedere, sotto determinati vincoli, l’aumento o la diminuzione del volume dei reati o le tendenze verso l’incremento o la contrazione di condotte di reato molto specifiche.

Ma ci si chiederà: com’è possibile prevedere la criminalità e il delitto? Da un lato lo studio e l’indagine dei fenomeni criminali può privilegiare, come oggetto di osservazione, l’individuo e i suoi processi decisionali e motivazionali. Dall’altro lato si può considerare il fenomeno criminale come un particolare fenomeno sociale influenzato dal contesto in cui si manifesta.

Se è vero infatti che il singolo atto criminale non può essere previsto nelle circostanze di tempo e di luogo, è altrettanto vero che determinate condizioni, riguardanti la società nel suo complesso e non il singolo individuo, possono rendere più probabile la commissione di certi reati.

Si pensi alla Germania della Repubblica di Weimar nel periodo della inflazione galoppante (1920-1924): i reati di furto non si dirigevano più sul denaro (ormai privo di valore), ma piuttosto sulle merci, e le truffe ai danni delle assicurazioni quasi scomparvero.

Per tornare al presente del Trentino, pensiamo invece a come le condizioni che elevano la qualità della vita dei residenti si riflettano in tassi criminali più bassi rispetto alla media nazionale. Pensiamo ad una situazione economica florida e tendenzialmente egualitaria nella distribuzione delle risorse; ma anche alla distribuzione della popolazione nei piccoli centri, che impedisce lo sviluppo dei più incontrollabili fenomeni di criminalità urbana e la implosione del capoluogo.

Tuttavia il vantaggio che il Trentino presenta rispetto alle altre regioni italiane non è necessariamente immutabile. E allora seguire e capire l’evoluzione dei fenomeni sociali e le possibili implicazioni sulla criminalità prevedendone l’evoluzione consente di concentrare sforzi e risorse sui fenomeni critici e di coordinare gli interventi secondo un disegno consapevole.

In questa prospettiva pare possibile, attraverso analisi statistiche sofisticate, indagare il peso e l’intensità dell’influenza dei fenomeni demografici, economici e sociali sui fenomeni criminali. Un tale passo sarebbe fondamentale per capire quali politiche adottare e su quali fenomeni sociali agire per riuscire ad incidere anche sull’ apparentemente imprevedibile fenomeno criminale.

Sulla base di questi presupposti le moderne tecnologie rappresentate dalla elaborazione di sistemi informativi geografici (Geographic Information System) sono uno strumento prezioso. Oltre alla efficacia e chiarezza sul piano della comunicazione, consentono una più precisa e concreta analisi dei fenomeni localizzati. La disponibilità di dati georeferenziati consentirà l’elaborazione di vere e proprie simulazioni che tengano conto non solo del fenomeno criminale, ma anche di molte altre variabili di contesto (economiche, sociali, demografiche, ecc.).

L’utilità di questi scenari previsionali non deve naturalmente farci dimenticare che ogni reato, dal più lieve al più grave, proviene da una combinazione di elementi irripetibili e quindi imprevedibili, e magari con un significato simbolico differente. Resta però il fatto che la criminalità non è un fenomeno che pone l’individuo al di fuori della società in cui vive e che, più o meno intensamente, lo determina. Come sosteneva l’antropologo Clyde Kluckhohn, "ogni uomo è per certi aspetti eguale a tutti gli altri uomini; eguale ad alcuni altri uomini; eguale a nessun altro uomo".