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QT n. 11, 4 giugno 2005 Servizi

I geometri-assessori

A proposito di alcune norme di incompatibilità valide per tutto il Trentino, ma non per Fiemme e Fassa.

Terra strana, la nostra. In alcuni Comuni geometri o ingegneri che detenevano incarichi amministrativi in giunta, non appena entrata in vigore la nuova legge regionale sull’Ordinamento dei Comuni si sono dimessi, accettando in piena coerenza e correttezza quanto scritto all’art.14: "I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato". Per non rinunciare al loro lavoro hanno abbandonato l’ambita carica pubblica.

La legge sembra invece non si debba applicare nelle valli di Fiemme e Fassa, da Cavalese a Moena: ai consiglieri comunali di opposizione che chiedono il rispetto delle leggi i segretari comunali spiegano che non si tratta di norme esigibili, ma di "questioni deontologiche", che riguardano la coscienza degli interessati; e nelle valli dell’Avisio le coscienze hanno la durezza del porfido.

Vediamo cosa comporta avere progettisti nelle giunte. Quella di Cavalese ha fama consolidata di essere la giunta dei geometri, con ben tre assessori a tenere controllata ogni iniziativa che si apre sul territorio, senza contare i semplici consiglieri. Un geometra-assessore, Armando Vaia, è costretto a portare in Consiglio ben due deroghe edilizie in sanatoria, dove è coinvolto come progettista e direttore dei lavori, che riguardano due stalle. Una ha già usufruito di una deroga al Piano Regolatore ed è passata attraverso ben tre varianti in corso d’opera negli anni 2002-2003. A maggio 2005, ad un anno dalla conclusione dei lavori, viene portata all’attenzione dei consiglieri la proposta di sanatoria in deroga della stalla di ben sei metri di lunghezza. La giunta comunale si indispettisce quando dalle minoranze escono affermazioni forti: promesse elettorali che giungono all’incasso, tempi lasciati volutamente lunghi per evitare perplessità. Chi si azzarda a negare ad una stalla, quindi a dei poveri contadini, una banale deroga?

Lo stesso assessore deve chiedere un’altra deroga al PRG in sanatoria per una stalla. Si tratta di un incremento di volume di ben 750 mc. In questo caso il geometra-assessore aveva "dimenticato" la preventiva perizia geologica e con i lavori in corso si accorge che il materiale di scavo è inutilizzabile: oltre 5.000 mc. Non si vorrà mica far pagare i costi dello smaltimento in discarica ad un povero contadino? Ecco che la tardiva, successiva perizia geologica individua la soluzione in una consistente modifica progettuale.

E’ veramente difficile non pensare male; o siamo solo in presenza di un professionista superficiale? Ma guarda caso, le liste che hanno sostenuto il sindaco Cappelletto presentano lo schieramento compatto dei poteri forti del paese, dalle funivie all’edilizia, dal mondo alberghiero a quello dei dirigenti delle associazioni culturali.

Gli altri membri di giunta geometri-assessori difendono il collega, affermando che il loro Ordine non ritiene incompatibili gli incarichi, aggiungendo che anche a Moena il nuovo vicesindaco si trova nella stessa situazione. Ma non hanno riferito ai consiglieri che il collega di Moena, prima di accettare l’incarico, si era informato sulla possibile incompatibilità proprio presso uno dei colleghi geometri-assessori di Cavalese.

Misere storie della politica trentina, di assessori che perdono ogni riferimento etico e si permettono di offendere i colleghi consiglieri, invitandoli a sostenere con il voto palesi illegalità e disinvolti comportamenti nelle elezioni, oppure a sostenere progetti basati sulla superficialità e l’incompetenza.

Riguardo a Cavalese, è bene ricordare un altro episodio, risalente alla scorsa legislatura, guidata dall’allora sindaco Mauro Gilmozzi, oggi assessore provinciale all’Urbanistica. Una consigliera del gruppo di Solidarietà-Cultura-Ambiente solleva dei motivati dubbi sulla regolarità dei lavori presso l’albergo del fratello del sindaco. Il 14 agosto (si noti la data: siamo in un paese turistico, travolto dal traffico) i vigili urbani trovano il tempo di salire in Val Moena, nel cuore del Lagorai, su strade forestali, per denunciare la consigliera di abuso edilizio. Dalla sua baita erano caduti dei calcinacci, della malta: la consigliera si era permessa di sistemare, senza alcuna modifica, quella piccola parte di parete, e i vecchi calcinacci erano ancora riposti in un angolo. La consigliera, denunciata in penale, sarà prosciolta in istruttoria. Come si vede, i metri usati dalle nostre amministrazioni pubbliche sono molto variegati: si bastona chi chiede correttezza, si aiuta e si sostiene chi è più forte e specialmente detiene bei pacchetti di consensi elettorali.

Il comportamento di questo geometra-assessore di Cavalese è uno schiaffo a chi ancora crede nelle regole, nei principi di legalità. La giunta di Cavalese, mantenendo al suo interno una tanto consistente presenza di professionisti che lavorano anche in paese, offende il legislatore regionale. Davanti a episodi tanto espliciti, come intendono i consiglieri regionali rendere operanti le norme appena votate?

Nessuno può pensare che le leggi vengano scritte soltanto per sollecitare la deontologia di alcuni professionisti.

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