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QT n. 17, 15 ottobre 2005 Servizi

La riforma ITEA fra inquilini e consiglieri

Resoconto fedele di un incredibile dibattito, al limite della sceneggiatura teatrale. Il popolo dell’Itea e i consiglieri provinciali a confronto: e succede che...

Sulla legge di riforma dell’Itea, che la trasforma in Spa, è difficile dare un giudizio compiuto. E’ in discussione (molto animata) in Consiglio provinciale, ha subito continui rimaneggiamenti, demanda tutta una serie di questioni decisive (tra cui il livello dei canoni) al regolamento.
Ripromettiamo di tornarci, quando saranno più chiari gli esiti. Qui invece riportiamo un resoconto del dibattito avvenuto, in un’auletta del Consiglio, tra i rappresentanti degli inquilini Itea e i capogruppo in Consiglio provinciale. Incontro animato, come si vedrà, il nostro resoconto, pur fedele, sembra quasi una sceneggiatura teatrale; eppure al contempo sono affiorati i temi principali della riforma, dalla sua inderogabilità alla prospettiva (tutt’altro che infondata) che si riveli un episodio di finanza creativa, pagato con l’aumento degli affitti.
Ripetiamo, il resoconto è fedele, non è colpa nostra se qualcuno ci fa una magra figura.

Nell’auletta del Consiglio Regionale, su un tavolo ovale con 20-25 sedie, avviene il confronto tra i rappresentanti degli inquilini Itea e i consiglieri provinciali. Per permettere questo incontro, richiesto con energia dagli inquilini, presenti in circa duecento all’esterno e sulla balconata del Consiglio, è stata interrotta la discussione sul disegno di legge dell’assessore Dalmaso. Nella saletta si fronteggiano gli inquilini da una parte, i capogruppo dall’altra; maglioni da mercatini e giacca e cravatta; eloquio con pesanti inflessioni dialettali (non tutte trentine) e parole (in genere) forbite.

Gabriele Gerola (inquilino): "Io sono di sinistra, come tanti di noi. Di qui la difficoltà nella nostra azione: ci avete costretti a rapportarci con l’opposizione di destra, quando invece sempre ci riferivamo alle sinistre, o alla Margherita.

Io mi chiedo: siamo degli imbecilli? So che, giunti a questo punto, è tardi, che ci sbracciamo come pugili suonati. Noi non possiamo portare in piazza le migliaia di persone. Però se voi fate questi conti, sbagliate: perché – non è una minaccia, ma una promessa – quando alle prossime elezioni verrete a chiedermi il voto, saprò come rispondere; e cosa dire agli altri".

Cristano De Eccher.

Cristano De Eccher (consigliere provinciale AN): "La legge Dalmaso serve per trasferire alla Spa i debiti Itea oggi in carico alla Provincia, e presentare così un bilancio ripulito per le agenzie di rating; e così ottenere crediti per poter giocare la partita dell’energia".

Walter Viola (consigliere provinciale Forza Italia): "La legge comporta impatti molto negativi, che noi, grazie al vostro impulso, ci siamo dati da fare per ridurre al minimo: la maggioranza su alcune cose ci è venuta incontro, su tante no; e noi abbiamo pochi strumenti. Le lacune rimaste sono tante, la più vistosa è che tutto quello che incide sugli inquilini, è demandato al regolamento".

Paolo Barbacovi (consigliere provinciale DS): "Mi presento: sono il capogruppo di quella parte di sinistra che si è accollata l’onere di assumere la sfida del governo. Per raggiungere obiettivi precisi, che non credo proprio sia possibile dipingere come contrari agli interessi delle masse popolari. Governare significa tutelare l’insieme dei cittadini, invece di farsi paladini di un singolo aspetto; ed immaginarsi che questa maggioranza non segua questo principio, è semplicemente sbagliato.

Con questa legge affrontiamo il bisogno di casa, attraverso la riforma di uno degli strumenti, l’Itea, che è inadeguato alla nuova situazione di bilanci decrescenti. Ed è una legge che non punta a fare cassa, o alla privatizzazione, o alla vendita dell’Itea: queste sono affermazioni non vere, trasformare l’Itea in Spa – a maggioranza pubblica – vuol dire invece generare risorse, attraverso la valorizzazione del suo patrimonio".

Luciana Stablum (inquilina): "Ma per esempio: delle case Gescal, costruite con i nostri contributi, vi ritenete padroni di farne quel che volete?"

Paolo Barbacovi.

Barbacovi (DS): "Non siamo noi a esserne i padroni, ma la comunità trentina. Abbiamo lavorato su tutta una serie di temi: in particolare affinché gli attuali inquilini non siano abbandonati, e sia loro corrisposto un contributo di solidarietà".

Stablum: "Ah, per quello non li mandate via, solo li obbligate ad andarsene, aumentando gli affitti!"

Barbacovi (DS): "Ci giocheremo la nostra credibilità su questa questione".

La Rosa (inquilino): "A proposito di credibilità: come vi viene in mente di far soldi dagli affitti di gente che ha 1200 euro per mantenere tutta la famiglia?"

Gerola: "Questo è il punto, Barbacovi: lei sa che il valore del patrimonio Itea dipende dagli affitti, e dice di volerlo valorizzare. Ma se vuole raddoppiare il valore del patrimonio, vuol dire che intende raddoppiare gli affitti".

Stablum: "E’ una cosa ovvia, lo capisce anche il più ignorante".

Denis Bertolini .

Denis Bertolini (consigliere provinciale Lega Nord): "E’ difficile da parte di una minoranza bloccare una legge con l’ostruzionismo. Lo si è visto anche nella scorsa legislatura, l’ostruzionismo può servire solo per contrattare alcuni punti. E finora ho incontrato poca disponibilità da parte della Dalmaso ad effettuare modifiche. In questi giorni vediamo di inserire delle richieste: io in particolare, fin dall’inizio mi sono battuto per un piano straordinario di cessione degli alloggi agli attuali inquilini".

Barbacovi (DS): "Questo è un punto su cui siamo assolutamente contrari".

Bertolini (Lega): "Io ritengo invece che ci siano spazi. Comunque sarebbe bene che da parte di voi inquilini ci arrivassero suggerimenti sulle modifiche da proporre".

Gerola: "Ne abbiamo un fascicolo intero di modifiche. Poi glielo passo".

Bertolini (Lega): "Però sia chiaro, l’impianto della legge non riusciamo a cambiarlo".

La Rosa: "Vorrà dire che diventeremo un po’ più poveretti".

L'assessore proponente la legge sull'Itea, Marta Dalmaso (Margherita).

Agostino Catalano (consigliere provinciale di Rifondazione): "Questo disegno di legge ha subito tantissime modifiche e riscritture.. Il che evidenzia due cose: gli effetti della spinta sociale, e l’approssimazione con cui si è dato vita a questa legge. Della quale comunque una cosa non è cambiata: l’obiettivo di sbattere fuori dal bilancio i debiti dell’Itea, attraverso la trasformazione in Spa e la valorizzazione, cioè la privatizzazione".

Giorgio Lunelli (consigliere provinciale della Margherita): "Ma se è una Spa a capitale pubblico...".

Catalano (Rifondazione): "Su questo ci è maestra la storia recente: le Poste che chiudono gli sportelli, le Ferrovie con i treni con le cimici, le tante municipalizzate che fanno la politica che vogliono loro...: sono tutte società in cui il pubblico aveva il 100%, poi passato al 51%, e che in ogni caso sono fuori controllo. Dellai ci dice che sulle Poste non può fare niente, che si muovono secondo logiche private: e così non sarà anche con l’Itea? Come con l’Asm di Brescia, ex privatizzata che addirittura vuol imporre a noi di spendere 200 milioni per un inceneritore. E noi gli diamo retta, quei soldi a bilancio ci sono, mentre per l’edilizia abitativa no, e si devono prendere dagli inquilini".

Pino Morandini (consigliere provinciale UDC): "Le minoranze non sono state tutte compatte, e questo ha reso più difficile la battaglia, che comunque va fatta. Perché la legge, se pur ha subito alcune modifiche, è rimasta immutata nella logica di fondo, mandando in fumo ottant’anni di politica abitativa, che era d’esempio per tutta Italia. Se la Provincia ha bisogno di soldi, questo modo di procurarli è assolutamente ingiusto. Perché l’ispirazione di fondo della legge era e rimane la valorizzazione del patrimonio, che è legata ai canoni: che quindi verranno aumentati, su questo non ci piove".

Giorgio Lunelli.

Lunelli (Margherita): "E’ vero quanto si diceva prima: questa legge demanda tanti aspetti al regolamento. Per cui non capisco come faccia Morandini a sapere ora quanto pagherà l’inquilino che ha un reddito di 1400 euro; io non lo so".

Stablum: "Noi le abbiamo lette le tabelle di Cerea... (il consulente della Pat, che proponeva la quadruplicazione dell’ammontare totale dei canoni, n.d.r.).

Barbacovi (DS): "Non sono indicative...".

Stablum: "Non prendeteci per i fondelli!"

Lunelli (Margherita): "Una cosa è quello che può prefigurare il consulente, un’altra quella che stabilirà il regolamento. Ora dico una battuta: noi potremo tornare alla legge 21 sull’Itea e lasciarla così com’è. Lasciare quindi le attuali diseguaglianze tra gli inquilini. E garantirli, gli inquilini attuali, ma non fare niente per chi è fuori, e una casa non ce l’ha. Il che vuol dire non fare niente per i giovani, per i vostri figli...".

Gerola: "Ma Lunelli, che cazzo dici? Con la legge attuale le case l’Itea le costruisce, se vengono finanziate".

Silvano Largher (inquilino): "Lunelli, ma la legge 21 la conosci? Sei pregato di non fare disinformazione".

Lunelli (Margherita): "Calma, dico che la legge attuale non dà risposte soddisfacenti. Noi vogliamo dare più risposte, anche ai nostri figli. Con la trasformazione in Spa faremo 3000 nuovi alloggi nei prossimi anni, che con la legge attuale non si farebbero. Queste sono le cose che la nuova legge garantirà".

Stablum: "Garantirà soprattutto la creazione di nuovi poveri".

Barbacovi (DS): "Oggi il Trentino ha solo il 5% di edilizia pubblica, contro il 20% degli altri paesi europei. Dobbiamo triplicare gli alloggi pubblici. Ma non con i vostri soldi..."

Gerola: "...bensì con la valorizzazione, che viene dall’aumento degli affitti".

Barbacovi (Ds): "No, i soldi verranno dal mercato finanziario, grazie al rating positivo che ci verrà attribuito. I soldi li prendiamo dove ci sono, non dove non ci sono".

Stablum: "Forse dovreste invece prendere esempio da Durnwalder...".

Giorgio Viganò.

Giorgio Viganò (consigliere provinciale Margherita): "A dire il vero in Alto Adige gli affitti sono notevolmente più alti".

Largher: "Ah sì? Ci state a farci pagare gli affitti di Bolzano?"

(silenzio)

Largher: "Ripeto: ci state a farci pagare gli affitti di Bolzano?"

(ancora silenzio)

Silvano Largher, del Comitato Inquilini Itea.

Largher: "Lo chiedo ancora: ci state a farci pagare gli affitti di Bolzano?"

(silenzio tombale)

Gerola: "Volete fare pagare a noi gli errori che avete fatto. Non avete predisposto le aree per l’Itea, non avete costruito, e gli appartamenti li avete comperati dai costruttori, a prezzi altissimi. E’ chiaro che poi i nostri affitti non remunerano il capitale speso: se un appartamento lo acquisto a prezzo di mercato, poi lo devo affittare a prezzo di mercato. Per tutto questo dobbiamo essere noi a pagare?"

Bruno Capossela (inquilino): "Non vogliamo che la legge rimanga quella attuale. Ne vediamo le storture, gli abusi. C’è gente che pensa che tutto è dovuto, e non ha rispetto per il bene, che invece è comune. Quando andiamo all’Itea a denunciare queste situazioni, ci rispondono che hanno le mani legate; ma forse non hanno nemmeno voglia di affrontarle queste situazioni, hanno addirittura ridotto le ore di ispezione. Quindi l’Itea non può andare avanti così: però non vorrei che la Spa pensasse solo ai profitti, e a pagare fossero i soliti noti, cioè la maggioranza degli inquilini onesti".