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Switch off & switch over: uno step OK

Tv d'altri tempi

Il bello, anche per voi che leggete, è che se n’è tanto scritto che non c’è più bisogno di spiegare alcunché. Parliamo del passaggio al digitale terrestre per Rai2 e Rete4, una vicenda seguita dai quotidiani locali con l’ampiezza e la passione che la drammaticità dell’evento meritava.

"Il grande giorno si avvicina – scriveva l’Adige fin dal 4 febbraio - e il panico aumenta: ‘Quando mi sveglierò lunedì 16 febbraio e accenderò la televisione e il mio bel decoder, vedrò ancora Rai2 e Rete4’?"

Pochi giorni più tardi, "parte il conto alla rovescia" – annota il Trentino -, e finalmente, all’antivigilia del giorno fatidico, è ancora L’Adige a ricordarci solennemente che "quando leggerete questo articolo, mancheranno meno di 70 ore al cosiddetto switch over... L’ora X scoccherà alle 2 di notte...".

Ma prima ancora che l’ora X scocchi, si manifestano diffusi sentimenti di smarrimento: "Scatta il primo allarme: a Ravina i canali Rai del digitale non sono visibili", poi è una valanga di lettori in ambasce: "Per vedere un canale e registrarne un altro ci vogliono due decoder o uno che costa di più".

"Ho acquistato ed installato il decoder..., ma l’audio è inesistente".

"Sono tutte fandonie. Ci vuole un decoder per ogni stanza". "A Roncegno il Tg regionale si riceve di tutte le altri regioni tranne che del Trentino".

Bene o male si giunge comunque al gran giorno ("Alle 2 di notte la rivoluzione" – ricorda L’Adige), ma qualcuno, per propria responsabilità o per mancato intervento della "task force" (una sorta di Protezione Civile per le emergenze da digitale, riservata però agli ultra 75enni, perché prima di quell’età è disdicevole aver problemi con le tecnologie), ha il televisore ancora obnubilato, il che suscita comprensibili "Timori per i Bastard", che debbono esibirsi proprio quella sera. E così, il 15 è "il giorno dell’arrembaggio. Alla vigilia dello switch over, nei negozi di elettronica si è scatenata ieri la caccia al decoder, con alcuni fenomeni di accaparramento degni dei peggiori film catastrofisti alla ‘The day after’... C’è gente che acquista 5 o 6 apparecchi in un colpo..."

Mercoledì 17 è finalmente tutto finito, lo "switch off", cioè "il primo step" verso il completo "switch over" di ottobre è fatto. "Digitale terrestre, la missione è compiuta" titola il Trentino, mentre L’Adige si dimostra più attento ai patimenti sopportati dalla popolazione: "Digitale: i trentini reggono il colpo".

C’è di che esserne fieri.

Post scriptum: La leggerezza con cui ho trattato l’argomento non sottintende noncuranza del problema, irrisione nei confronti di chi ha sofferto, e ostentato disprezzo per la televisione. Semplicemente, dopo attenta riflessione, ho deciso di rimandare la risoluzione del problema. Il mio diciassettenne Philips ha già subito 4 interventi di riparazione, ha quasi perso il colore e una volta al mese smarrisce la sintonizzazione dei canali. Non merita un decoder, interattivo o no che sia. Insomma, per qualche mese – comunque non oltre ottobre, altro appuntamento fatidico – farò a meno di Rai2 e Rete4. Me ne dispiace molto per Vauro, un po’ meno per Marco Travaglio, e meno ancora per Santoro, Fede e i Bastard. Poi, quando i negozi saranno vuoti, e magari i prezzi discesi, staccherò la spina e comprerò un televisore nuovo. Con decoder incorporato.

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