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QT n. 11, dicembre 2009 Trentagiorni

Le FS ai tempi della Lega

Un fatterello di cronaca ci parla della strisciante barbarie che ci sta lentamente contagiando. Siamo sul treno regionale nella tratta Trento Bolzano. All’altezza di Egna un controllore pesca una coppia di pakistani senza biglietto. Con fare brusco - i quotidiani riportavano sue urla e imprecazioni - intimava ai due di esibire i documenti. Avuti quelli dell’uomo, incredibilmente li lanciava dal finestrino con un gesto tra l’abuso di potere e il reato di danneggiamento di documenti. Il malcapitato, approfittando della fermata del treno, scendeva precipitosamente a raccoglierli lasciando la moglie in lacrime sul treno, che ripartiva su sollecitazione del solerte e trionfante controllore. I passeggeri si dividevano tra applausi di approvazione e sdegnati commenti. Non sappiamo come sia finita la vicenda. In un paese civile il controllore, che è un pubblico ufficiale e ha il diritto di chiedere i documenti ma ha il dovere di rispettare le persone, anche i pakistani, per questo inqualificabile comportamento, verrebbe denunciato. Nell’Italia leghista tutto questo è possibile, tollerato, incentivato. Ancora più triste è il fatto che la notizia non sia stata sufficientemente seguita dai giornali: per fortuna prima che la vicenda finisse nel dimenticatoio, il consigliere provinciale di Bolzano Riccardo Dello Sbarba ha chiesto a Trenitalia e alla Polfer chiarimenti su un comportamento al limite della discriminazione razziale.

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