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A proposito di Loris Lombardini

Alberto Tomasi

Qualche giorno fa mi è caduto l’occhio su una foto apparsa su un quotidiano locale e ho notato, tra i presenti Loris Bombardini. E mi è venuto in mente che, un paio di mesi fa, era nell’occhio del ciclone di un’inchiesta giudiziaria in Puglia.

Nel corso di quell’indagine venne anche fuori una notizia curiosa: una delle società di Bombardini aveva finanziato con 10.000 euro la campagna elettorale di Fitto, candidato di centrodestra a governatore della Puglia. Ma quel filone non venne mai scavato dalla stampa locale. Eppure non mancherebbero gli elementi. Come può un personaggio con una storia di sinistra, l’amico fraterno di Marco Boato, l’ex tesoriere di Lotta Continua, l’uomo così vicino ai Verdi, decidere di servire contemporaneamente due padroni?

E la domanda cattiva è spontanea: tutti zitti su Lombardini perché, con la pubblicità, finisce per "controllare" anche l’informazione?

Solo QT può rompere questo preoccupante silenzio.

Risposta

Il profilo di una persona

Non ci sembra che la stampa locale si sia fatta sfuggire la notizia – ghiotta – dei problemi giudiziari di un personaggio come Loris Lombardini (e non Bombardini), noto sia per il suo passato, sia per l’attività professionale (titolare della locale maggiore agenzia pubblicitaria), sia per quella pubblica (segretario della Confesercenti). Dobbiamo anche dire con franchezza – e non perché pure QT ha rapporti commerciali con l’agenzia di Lombardini – che la notizia si è rivelata priva di consistenza. Lombardini era stato inguaiato da una telefonata intercettata, in cui due dirigenti degli Aeroporti di Puglia si raccomandavano di fargli gestire la campagna pubblicitaria della società favorendo un’emittente legata al centro-destra. Solo che Lombardini ha potuto facilmente dimostrare come il budget della campagna fosse stato suddiviso tra 16 emittenti, e la quota dell’emittente in questione (5.300 euro) non fosse certo privilegiata. Se gli inquirenti non hanno altre carte in mano, è facile prevedere un prossimo proscioglimento.

Più delicato il discorso del finanziamento a Fitto. E’ una questione che non riguarda la giustizia (il finanziamento è stato regolarmente dichiarato), ma il profilo di una persona. A cui abbiamo chiesto di spiegarci la vicenda. "Le due società che decisero di stanziare 5.000 euro ciascuna per la campagna elettorale di Fitto, non lavorano per la Aeroporti di Puglia. Comunque sono in effetti a me riconducibili – ci ha risposto Lombardini – Hanno però propri dirigenti, che proposero quegli stanziamenti. Io mi dissi d’accordo a patto che tutto fosse regolare, nella massima trasparenza secondo i dettati della legge. E così è stato". Ettore Paris