Nonostante Tutto
L’amore difficile
“Ama chi ti pare, ama chi ti pare!”. Un grido, un’implorazione, un rimpianto forse... La frase risuona più volte nel buio, negli ultimi attimi di “Nonostante tutto”, lo spettacolo messo in scena a Cles, Rovereto, Trento e Bolzano dalla Nuda Compagnia, in occasione della Giornata contro l’omofobia.
La frase suona come una sfida sulle labbra di Claudia (Gonarina Porcu), innamorata di Giulia (Martina Folena). Claudia invita Giulia a gridare la propria omosessualità e rendere manifesto il loro amore, liberandosi dal fidanzato-schermo, Alessandro (Giorgio Guzzetta) e soprattutto rompendo con la madre Samantha (Rossella Cabiddu). Ma Giulia non ce la fa, la gabbia in cui è nata e cresciuta ha ancora sbarre troppo robuste. Alessandro, che si sente respinto, riprende a drogarsi e va in overdose; l’amico Stefano (Francesco Pellino), che ha appena allacciato una relazione con Nadia (Pamela Saccaro), sorella di Stefano, dà la colpa a Claudia, la picchia e la violenta. E Claudia si uccide...
Finale cupo per una storia cupissima, senza personaggi del tutto esenti da colpe. “Ama chi ti pare” - invitano Claudia prima e Giulia, morsa dai rimpianti, poi. Tutti burattini, prigionieri di madri e di amici abili manipolatori? C’è davvero spazio per la libertà, libertà di amare, di gioire, di dire la verità?
Sul palco una scenografia scarna: un letto-divano, luogo del piacere e del dolore, delle confidenze e delle rimostranze, dove si è vicinissimi e mai così lontani; un tavolo, luogo conviviale che anziché unire madre e figlia le separa. I sentimenti finiscono sradicati appena sbocciati, l’amore tra ragazze, tra uomo e donna è un’incompiuta, e la stessa madre manipolatrice che non tollera una figlia lesbica è in realtà attratta, così sembra suggerire un suo sogno, dalle donne. “Ama chi ti pare”... Fosse facile. Bravi tutti gli interpreti, alle prese con una pièce molto impegnativa, con una menzione particolare per le giovanissime Folena e Porcu.