Nella rubrica "Io tinta di aria", il cui titolo è anagramma del suo nome, riconsidera la propria vita. Coglie altri punti di vista attraverso una cronaca introspettiva degli stati d’animo, specchio nitido del suo pensiero (se infantile o maturo lo decide la memoria).
Affetta da bulimia culturale compensa con la visione provinciale delle cose, abilità maturata dopo oltre trent’anni di lavoro in Provincia. Preziosa quota rosa si distingue, o confonde, in una preoccupante redazione azzurra. Si è cimentata anche in inchieste su temi sociali e recensioni.
Scrive per QT dal 2005, convinta che un karma la leghi alla rivista, nata insieme a sua figlia, ma precisa che nessun redattore ne è il padre.
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