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QT n. 3, marzo 2013 Trentagiorni

PdL trentino: di male in peggio

Di Michaela Biancofiore in veste di coordinatrice della campagna elettorale in regione ci occupiamo a p. 50, nella rubrica “Sfogliando s’impara”. Qui ci interessa vedere le sue reazioni al prevedibile, disastroso risultato del suo partito, che ha fatto del Trentino-Alto Adige una consolante isola felice per il Pdt, una delle poche conferme alle rosee previsioni della vigilia. Gli altri esponenti del centro-destra sono abbastanza prudenti: qualche frase di circostanza sul notevole recupero a livello nazionale, ma anche il riconoscimento dell’effetto deleterio prodotto dalle litigate interne nel bel mezzo della campagna elettorale.

La Biancofiore invece - riferiscono i giornali - appare “elettrizzata”, entusiasta per la quasi vittoria berlusconiana, ed è soprattutto di quella che ama parlare, ripetendo quanto già detto, da esponenti del centro-destra, nei commenti sui talk-show dell’immediato dopo-voto. Naturalmente i cronisti sono interessati soprattutto al voto locale, e qui l’onorevole, una volta di più, non manca di stupire. Lei naturalmente non ha nessuna colpa di quanto è successo, anzi, non è successo nulla di deplorevole nei rapporti all’interno del partito e il risultato non è niente male: ad esempio, Giacomo Bezzi, tanto contestato dai suoi avversari interni in quanto paracadutato ad opera del duo Berlusconi-Biancofiore, in realtà è andato benissimo: “Ha ottenuto molti più voti di Divina”, e poi “combatteva contro una corazzata, da solo contro sette partiti. ma in poche settimane ha saputo difendersi bene ed è il più votato dei nostri candidati”. E se proprio qualcosa non ha funzionato, la responsabilità è degli altri: di Leonardi, che ha pensato solo alla propria campagna elettorale, e di de Eccher, che ha lasciato in mano alla Lega il collegio della Valsugana... Insomma, “purtroppo in Trentino abbiamo pagato per l’atteggiamento della dirigenza locale, che ha remato contro”.

Lei a Roma ci andrà, ma promette (minaccia) che non abbandonerà il Trentino, perché la sua presenza qui è “indispensabile per ricostruire il PdL”.

Come per tante dichiarazioni rilasciate da esponenti di ogni schieramento, anche in questo caso c’è da rilevare che comportamenti di questo tipo sono altrettante boccate di ossigeno per i polmoni di Beppe Grillo. Perché non se ne può più di politici che non riconoscono le sconfitte, che negano realtà sotto gli occhi di tutti, che sparano dichiarazioni ottimistiche alle quali non è possibile che essi stessi credano. L’imbroglio messo in atto su una realtà che si ha modo di verificare (perché ci sono i giornali a raccontare le guerre interne e i reciproci insulti) perché mai non dovrebbe ripetersi nello svolgimento di un incarico pubblico, su tematiche tanto più complesse e incontrollabili? Forse il solo Berlusconi può permettersi di questi giochi senza pagare dazio, non una Biancofiore qualunque.