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Gestione dei rifiuti: la solita politica

Ci risiamo. Appena insediato, l’assessore Gilmozzi parla di gestione dei rifiuti. Mandiamoli a Bolzano, anzi no, mandiamoli in Veneto o in Lombardia che ce li chiedono. Anzi no, al posto dell’inceneritore costruiamo uno stabilimento ad Ischia Podetti per fare CSS (combustibile solido secondario), il quale, ricordo, altro non è che un derivato dei rifiuti e serve da far bruciare nei cementifici, proprio come avviene con un inceneritore. Così i cementifici (Sarche?) bruceranno rifiuti (CSS) in forma privata e molto meno appariscente, cioè magari meno controllata! Il quarto piano rifiuti sarà emesso entro gennaio, dice il “nuovo” assessore. Ma bene, nuovamente senza interpellare associazioni ambientaliste, ma calandolo dall’alto, come è sempre stato fatto.

E le alternative proposte anche in campagna elettorale? Un esempio era la riqualificazione del sito Whirlpool, senza andare a costruire nuovi complessi industriali; in quel sito si sarebbe potuto realizzare uno stabilimento industriale che recuperasse le materie dell’indifferenziato, per poi venderle sul mercato e usare i soldi per abbassare la tariffa rifiuti dei contribuenti. Senza combustioni, senza nuovi faraonici stabilimenti da costruire ad Ischia Podetti, senza produzioni di CSS, che restano sempre rifiuti da bruciare.

Avevamo proposto un metodo diverso, un approccio condiviso al sistema di gestione dei rifiuti, coinvolgendo associazioni ambientaliste nel redigere il nuovo piano provinciale. A parole tutti d’accordo sull’avviare percorsi virtuosi, ma ora, passata la festa (elezioni), gabbato lo santo (elettori creduloni che hanno ritenuto di bocciare la proposta politica dei Verdi, ritenuti inutili per la politica locale ambientale e di salvaguardia del territorio). A questa politica vecchia, diciamo di no. Saremo pronti a contrastarla con ogni mezzo politico possibile. Sarà dura, sarà difficile, vista l’esclusione dal Consiglio provinciale, ma saremo presenti per dare battaglia contro queste politiche che appartengono al passato.

Se vogliamo essere un punto di riferimento per la nazione e per l’Europa, stiamo partendo col piede sbagliato e forse, anche con le persone sbagliate preposte a tutelare ambiente e territorio.

Marco Ianes - coportavoce Ecologisti e civici Verdi Europei

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