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QT n. 5, maggio 2016 Trentagiorni

Tasse sulla casa: le novità

Il 24 febbraio scorso il Consiglio comunale di Trento ha fissato, tramite delibera, le aliquote riguardanti l’imposta immobiliare. Come noto, la legge provinciale 21/2015 ha introdotto alcune modifiche normative alla disciplina dell’I.M.I.S. (l’Imposta Immobiliare Semplice che dal primo gennaio del 2015 ha sostituito IMUP e TASI) e in particolare ha ridotto a zero l’aliquota fiscale per le abitazioni principali (con l’eccezione di abitazioni signorili, ville e castelli, per i quali l’aliquota è fissata allo 0,35%). La stessa legge provinciale ha disposto un’aliquota agevolata dello 0,55% per uffici, alberghi e negozi e ha introdotto alcuni vincoli ai quali attenersi senza possibilità di modifica.

Questo vale, ad esempio, per i fabbricati destinati a ospitare le scuole paritarie, per i quali l’aliquota è fissata allo 0,2%. In questo caso, a onor del vero, i comuni hanno un margine di manovra (al ribasso), poiché possono addirittura azzerare l’imposta.

Il Comune di Trento, per la cronaca, ha saggiamente deciso di mantenerla per lo meno allo 0,2%; aleggia comunque, intorno all’ennesimo regalo provinciale nei confronti delle scuole paritarie, una sgradevole sensazione di iniquità.

L’esenzione, per quanto concerne il capoluogo, è stata invece introdotta per impianti di risalita e funivie. Un consistente aiuto, in questo caso, per un settore che lamenta (a torto o a ragione), specialmente a mezzo stampa, un’incessante condizione di crisi. Chissà che il Comune, esenzioni a parte, non stia nel frattempo anche prendendo in considerazione l’ipotesi (nemmeno avveniristica) di un piano di rilancio per il “monte di Trento”, da anni lasciato semplicemente a fare ombra dal versante ovest della città.

Un’altra novità riguarda l’aliquota per unità abitative concesse in comodato d’uso ai parenti in linea retta, che viene ridotta allo 0,35% (rispetto al precedente 0,465%) ed estesa ai parenti di secondo grado. Esattamente la metà rispetto a quanto stabilito per le abitazioni locate a canone concordato (0,70%).

In questo caso bisognerà capire se i benefici maggiori saranno a vantaggio di giovani parenti o piuttosto dei proprietari, che potenzialmente non saranno più indotti a intestare l’immobile al figlio o alla nipote per ridurre l’imposta.

Ad ogni modo la Provincia, in base al Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per l’anno 2016 firmato il 9 novembre 2015, si è impegnata a farsi carico del mancato gettito per i comuni che queste modifiche comportano.

È infatti previsto un trasferimento compensativo di due milioni di euro per il 2016, il 2017 ed il 2018, nonché l’incremento delle previsioni d’entrata del fondo di solidarietà provinciale (tre milioni di euro nel 2016 e nel 2017).

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