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QT n. 5, maggio 2016 Trentagiorni

LaVis: un rilancio ambiguo e incerto

Si è svolta il 16 aprile l’assemblea della Cantina LaVis. All’insegna del rilancio: il commissario Andrea Girardi proclama “missione compiuta” e se ne va all’A22, gli subentra l’ex dirigente del Comune di Trento Pietro Patton. Appena proclamato il nuovo cda da dietro le quinte, dove evidentemente erano acquattati, sbucano il presidente della Giunta Ugo Rossi con nella borsa dieci milioni di munifico regalo, e l’assessore Michele Dallapiccola, a celebrare il fausto evento, che diventa subito “rilancio”, in un’atmosfera da “volemose bene”, anzi da “scurdammoce ‘o passato”.

Pietro Patton

Girardi, dopo aver come commissario portato avanti la causa contro gli antichi amministratori (la Triade Peratoner-Giacomoni-Andermarcher), soprattutto in quanto già aperta dagli ex-soci, dopo aver fatto melina su eventuali azioni di responsabilità contro l’ultimo Ad Zanoni, chiude a questa possibilità e passa la palla a Patton. Il quale promette, teorizza che ora “bisogna andare avanti”, lasciar perdere le responsabilità dei clamorosi buchi, tenere ben chiusi gli scheletri nell’armadio. Infine Rossi ci mette sopra il carico da novanta: pubblicamente elogia gli anni di gestione di Zanoni.

E qui c’è da trasecolare. Ma come, Zanoni lo hai cacciato via sostituendolo con Girardi, hai appena dovuto stanziare 10 milioni per dare ossigeno a un’azienda ormai morta, e ne elogi l’amministrazione? Che senso ha?

Pur confessando di non capire su tante cose il pensiero di Rossi, azzardiamo due risposte. La prima: Zanoni ha compiuto il suo lavoro di tutelare gli interessi dei poteri forti (leggi Isa, che difatti lo ha ricompensato mettendolo a capo della tenuta/cantina Basilica Cafaggio, ricevuta a prezzo di favore dallo stesso Zanoni quando era amministratore delegato di LaVis; come si vede un bell’intreccio) e Rossi, attentissimo come tutti i nostri politicanti a tali poteri (vedi il caso della biblioteca universitaria), non ha voluto far loro uno sgarbo cacciando via senza complimenti il loro uomo.

Seconda ipotesi, complementare alla prima: Zanoni, con una spregiudicata politica clientelare, si è fatto nella Cantina una propria base sociale, che in parte è ancora a lui devota. Questi contadini, estromesso Zanoni, erano pronti a lasciare LaVis per seguire il suo braccio destro Ercolino, che sta varando una nuova cantina: si favoleggiava di 300 soci in uscita, dato che, aggiunto agli altri che se ne erano andati in contrasto con la Triade prima e con Zanoni poi (oltre 50 soci usciti nel corso del solo ultimo anno), avrebbe lasciato LaVis con una base sociale e un prodotto conferito assolutamente insufficienti.

Girardi era molto preoccupato, non voleva certo, come Bush, dichiarare vinta la guerra per poi vedere, dalla sede dell’Autobrennero, che tutto franava. Di qui i contentini a Zanoni: parole mielate più un posto in Toscana.

Sta di fatto che Ercolino, nella nuova cantina, ha ora solo 4 soci, e che LaVis non ha subito ulteriori emorragie.

Però c’è da stare poco allegri. La base sociale è irrequieta (e ci mancherebbe!) Il nuovo presidente Patton è una brava persona, però non ha certo brillato né come dirigente al Comune di Trento, né come amministratore nel cda di Zanoni, nel quale sembra si sia distinto per essere riuscito a non profferire verbo alcuno. Ora si trova di fronte a una situazione finanziaria sempre difficile, resa gestibile nell’immediato solo dai soldi regalati da Rossi, comunque senza più patrimonio alcuno, e con un’azienda da sempre gestita con criteri politico-clientelari, cioè ampiamente sovradimensionata negli organici, con impianti vetusti (Casa Girelli), con le uve conferite calanti.

È in questo contesto che si capisce come nelle votazioni per il cda, all’oppositore outsider Nicola Salvati, che non è un contadino ma un hobbista del vino, non abita né a Lavis né a Cembra ma a Villazzano, siano stati dati 82 voti. Indice di un malessere decisamente diffuso.

Venerdì 29 aprile andava in scena un’altra storia, parallela. In Tribunale venivano come testimoni dal Giudice dott. Borrelli, Enrico Cozzio della Vigilanza in Cooperazione e Paolo Nicoletti, all’epoca dei fatti, direttore in Provincia della Vigilanza sulle cooperative.

I due dirigenti dichiaravano di aver saputo dal giugno del 2010 della mancata iscrizione in bilancio della fideiussione di 12 milioni di euro rilasciata dalla Cantina La Vis a ISA. Di quella fideiussione il Commissario Zanoni è stato informato nel settembre del 2010 all’atto del suo insediamento, tanto che, tra le prime sue decisioni, va registrata quella di “onorare”, con ISA, quel debito contratto dai dirigenti della Cantina e mai messo a bilancio, così nascondendolo alla Vigilanza della PAT e della Federazione.

Nessuno, tra Provincia e Commissario, si è mai sognato, o almeno così pare, di segnalare il mancato inserimento in bilancio di quella fideiussione alla Autorità Giudiziaria e se non lo avesse fatto un gruppo di contadini ex soci della Cantina probabilmente, anzi certamente, non sarebbero stati condannati i tre amministratori (Giacomoni, Peratoner e Andermarcher) per aver ostacolato i controlli e la vigilanza.

Il gruppo di contadini che con il primo esposto ha portato alla condanna i tre ex amministratori non si è però dato per vinto e, sempre appoggiato da questo giornale, aveva presentato un secondo esposto per capire la ragione per cui il Commissario Zanoni, avendo contezza della mancata iscrizione a bilancio della fideiussione, non avesse informato l’Autorità Giudiziaria di una evidente ipotesi di reato (ostacolo alla vigilanza), premurandosi al contrario di onorare quel debito che gli ex amministratori avevano contratto senza informarne i soci e senza registrarlo nella scritture contabili.

Per questa ipotesi di “omissioni di atti d’ufficio” la Procura della Repubblica ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti di Zanoni che, avendolo opposto, cercherà di dimostrare la sua innocenza nel pubblico dibattimento iniziato il 29 aprile e che si concluderà con una sentenza il 24 giugno prossimo.

Insomma, è stato il coraggio di un gruppo di contadini a scoperchiare uno scandalo.

Dalla politica e dalla sua burocrazia sono venute solo omissioni, e poi soldi per cercare di turare una falla che finora si è dimostrata senza fondo. A fare chiarezza non ci pensano proprio, come si è subito premurato di far sapere Rossi e il nuovo presidente. Non sappiamo se hanno anche in animo di mettere ancora mano al pubblico portafoglio.

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Commenti (8)

Taca La Mezza Mbuzacui

Dai dai Paris, adesso tocca alla Mezza, ad Ala scappano perché li pagano poco, o almeno meno di quanto promesso. Dai Angiolini, mpiza la gramola delle querele, sfoga la tua rabbia anche li ....o at agì al soldo del Sultano della Mezza ? Forse si, te te movi sol dreo al compenso. Te pago anca mi giuro, en soldo PU de quel che i t'ha mpromes!

Peccato Osservatore

Ho visto con grande rammarico che sono stati eliminati dal sito della LaVis tutti i "discorsi del presidente" e anche i “Comunicati stampa di Zanoni”, è un vero peccato visto che erano degli esilaranti esempi di infatuazione aziendale e manipolazione della verità, da far studiare a tutti i futuri manager e amministratori.
Non riesco però a capire come mai Patton che era consigliere con la presidenza Paolazzi, dal quale non si è mai dissociato, ora si vergogni di quelle prese di posizione scellerate e poco lungimiranti.
Sarebbe bello che il Dottore - Presidente si esponga e prenda posizione rispetto a quanto aveva sostenuto con forza (anche con discese solitarie in federazione contro Fracalossi e prese di posizioni a favore dell’allora AD Marco Ing. Zanoni) e spieghi ai soci cosa pensava allora e cosa pensa adesso.
Dottore “Giustifichi cosa pensava allora e pensi a come giustificare ciò che farà”……

curiosità ex socio

per chi li paga :
penso il totale sia più del doppio

curiosità ex socio

Nell' annunciare alla base sociale l'avvio di una denuncia civile e penale nei confronti di Qt ZAnoni chiosava : con i soldi che ci daranno ripianeremo i debiti della LA vis.
ISAIA non siamo ancora alla fine magari verrà chiesto a chi di dovere spiegazioni sul modo di liquidare ( durante e dopo il commissariamento ) le uve agli amici .
IL nuovo Presidente è sicuramente un ottimo vicario per il resto .........il tempo è galantuomo .......anche quando piove.

e rinaldi ? delirium

la causa con Qt è l'ennesima intentata da Zanoni nel suo delirio di onnipotenza che viene pagata dalla cantina. Purtroppo per voi soci non è nemmeno l'ultima.... prima di andarsene ne ha aperta una anche con Rinaldi e stavolta se va male si parla di milioni.... di questo il nuovo presidente che dice ???

X boccalone Eh eh eh

Caro SMT, quando al timone del barcone sgangherato c'era il vostro idolo in terra, alias dott. illustrissimo e pregiatissimo nonchè ing. Zanoni proclamavate ai 4 venti, nonchè ai tornadi di tutto l'universo, che TUTTO andava benissimo, che TUTTO era sotto controllo, che se l'ILLUSTRISSIMO fosse arrivato prima non solo i sorci verdi a tutti avreste fatto vedere, ma anche le pantegane e forse anche le nutrie che popolano le pianure del Pò...........Poveri, costretti a rimangiarvi TUTTO, ma proprio TUTTO quello in cui credavate ciecamente !!!!!!Opss, dimenticavo, mi sembra che sui quotidiani oggi si parlava di lui, ma come al solito pagate voi......

.... vi da fastidio ??? SMT

sono un socio. Ho avuto modo di parlare con il nuovo presidente e con il dott. Benetello. Pur rimanendo una situazione non semplicissima, le cose stanno lentamente migliorando. Quindi non capisco tutti questi accanimenti.
La vecchia gestione è stata accantonata. ora di guarda avanti

21.000 euro? chi li paga?

La Provincia come sempre?
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