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QT n. 10, ottobre 2023 Trentagiorni

Gli orsi in campagna elettorale

Da molti mesi il tema orsi e lupi domina la scena, inclusa quella politica. Astutamente alimentato da Fugatti e dalla sua squadra, ora che la campagna elettorale è entrata nel vivo, l’argomento riesce utilmente a mettere in secondo piano tanti veri problemi di cui i trentini dovrebbero preoccuparsi.

E’ diventato il tema da bar per eccellenza, con scommesse su quanti orsi scompariranno grazie ai volonterosi disposti a dare una mano al povero Governatore con le mani legate da troppi vincoli legislativi, o su come riusciranno i forestali a catturare gli almeno settanta orsi che lui ha inizialmente promesso di rimuovere, per non dire di quale sarà mai il luogo che li accoglierà a braccia aperte.

Il giochetto di utilizzare un nemico, vero o presunto che sia, per distrarre il popolo dai temi più scottanti è di antica data e non è certo un’invenzione di cui Fugatti possa vantarsi, ma bisogna riconoscere che ne sta facendo un buon uso. In molti si sono ormai convinti che il Trentino tornerà ad essere l’isola felice dei tempi che furono solo quando di orsi e lupi ce ne saremo liberati. Anzi, non orsi e lupi, ma Grandi Carnivori, come titola il rapporto annuale sulla loro presenza edito dal Servizio Faunistico della Provincia; una terminologia molto funzionale allo scopo della campagna fugattiana volta a creare allarme, più che ad affrontare su basi scientifiche la questione.

E intanto, per quanto assurdo possa sembrare, passano in secondo piano questioni come la sanità, sempre più disastrata (indipendentemente dall’ignominia NOT) o temi altrettanto gravi come quelli del lavoro e dei salari, dell’inflazione, delle diseguaglianze sociali, delle infiltrazioni mafiose. Per non parlare di quello che dovrebbe essere il tema dei temi, la protezione dell’ambiente ed il contrasto - non di facciata - ai cambiamenti climatici.

In tanti, a cominciare da chi opera all’interno del variegato mondo ambientalista ed animalista, hanno criticato, in taluni casi anche facendone scherno, questa maniacale attenzione di Fugatti verso orsi e lupi. Sforzandoci di analizzare la questione con occhio più distaccato ci pare di poter dire che non si tratta di un’idea così peregrina.

In primo luogo perché per ora l’operazione di distrazione di massa, come abbiamo detto, ha funzionato abbastanza bene. In secondo luogo perché l’altro obiettivo che egli probabilmente si prefiggeva, ossia quello di essere riconosciuto come l’uomo forte, che finalmente affronta il problema, è stato sostanzialmente raggiunto. Poco importa che per oltre quattro anni la Giunta a guida leghista abbia sostanzialmente ignorato l’argomento e che lo abbia affrontato solo dopo il tragico evento che ad aprile ha portato alla morte di Andrea Papi.

Poco importa che le soluzioni proposte sull’onda emotiva di quel momento fossero sostanzialmente inattuabili e prescindessero da qualsiasi analisi tecnico-scientifica di cosa significhi la gestione di orsi e lupi. Il messaggio passato è che lui avrebbe provveduto, dopo anni di inerzia, a risolvere tutto con azioni importanti, sostanzialmente aprendo il confronto con il Governo di Roma per avere piena libertà di decretare l’uccisione di orsi e lupi, senza se e senza ma.

In attesa di risultati su questo fronte, risultati che malgrado un governo nazionale amico tardavano a venire, Fugatti ha comunque deciso di passare all’azione con delibere che di volta in volta decretavano l’uccisione di questo o quest’altro orso, oltre che di un paio di lupi. Delibere così sgangherate che i ricorsi di alcune associazioni ambientaliste al Tar e al Consiglio di Stato ottenevano facilmente il risultato di fare sospendere gli ordini di uccisione.

Le azioni di contrasto delle associazioni portavano però anche ad un risultato assai negativo per l’immagine delle associazioni ambientaliste tutte e molto positivo per Fugatti, permettendogli di accreditarsi come colui che saprebbe come risolvere il problema, ma non riesce a farlo proprio per colpa degli ambientalisti. L’ironia della sorte fa sì che agli occhi dell’opinione pubblica coloro che per anni (lo hanno fatto anche nelle legislature precedenti) hanno criticato la cattiva gestione del progetto Life Ursus e indicato – sempre inascoltati - quali fossero le buone pratiche da seguire, siano ora considerati i colpevoli di tutto. Davvero una gran brutta inversione delle responsabilità.

Per il momento, che riesca o meno a fare uccidere “legalmente” qualche orso e lupo o no, Fugatti su questo tema sembra vincere rispetto agli umori dei trentini.

A sparigliare le sue carte però negli ultimi tempi si stanno applicando i suoi stessi alleati: all’interno di F.d.I. candidati di rilievo come Francesca Gerosa, potenziale Vicepresidente e Walter Ferrazza, Presidente del Parco Adamello Brenta non condividono affatto le proposte della Lega in materia di orsi e lupi e lo dichiarano forte e chiaro.

Le prossime elezioni diranno se la scommessa di puntare tanto su temi pretestuosi come la guerra ai Grandi carnivori sia stata una buona mossa.

Nell’articolo di pagina 24 il dott. Alessandro De Guelmi affronta la questione delle problematiche legate alla presenza di orsi e lupi in termini più ampi.