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La donna? Che la staga in casa

Rita Grisenti

Ci voleva l’ineffabile Senatrice Letizia Mannuni per coronare degnamente un anno ricco di disastri e avvenimenti e farci sorridere sulla vastità di certa ipocrisia politica. In uno dei tanti verbosi talk show televisivi ha affermato che la maternità deve “tornare ad essere cool (una spruzzata di inglesismo fa trendy, signora mia) e che “le 18enni devono tornare a sposarsi e fare figli”. La frase si commenterebbe da sé, se non fosse che la gentile signora ha fatto sì tre figli, ma è entrata in politica, non in cucina, a 21 anni.

Non ha spiegato chi dovrebbe essere il partner - i figli notoriamente si fanno in due - e come dovrebbe vivere la felice famigliola con mamma che non riesce finire nemmeno il ciclo scolastico. Presumibilmente con l’aiuto dei genitori, che magari, nell’Italia di oggi non è poi tanto raro, sono aiutati dai nonni.

Quello che ha sollevato molte perplessità è stato il banale stereotipo della donna fattrice. Si pensava che fosse un retaggio dimenticato, anche dalla mia stessa generazione post-bellica. Invece torna con tutta la sua ambiguità.

Uno Stato serio, non sollecita adolescenziali gravidanze, ma mette le donne che fanno figli nelle condizioni di tempistiche che consentono di scegliere nella loro vita se e come studiare, vivere la curiosità della crescita (culturale, intellettuale, formativa, in Italia e all’estero), magari contribuire allo sviluppo del Paese non dovendosi occupare solo dei genitori anziani o di rincorrere le bronchiti dei figli all’asilo nido. Non voglio dire che il formare famiglia sia un accessorio residuale del nostro cammino di donne, tutt’altro, alla fine sono poche quelle che decidono di non avere figli, ma se lo fanno devono essere scelte libere e autonome. Lo Stato deve garantire tutti e allora anche negli aspetti più generici deve esserci e non aumentare l’IVA sui pannolini e prodotti dell’infanzia, non cassare nuovi asili nido, già previsti nei primi progetti del PNRR, assicurare spazi professionali con politiche di conciliazione.

Italia, Paese di vecchi, dove i giovani emigrano portando capacità e conoscenze ad altre economia, dove la denatalità sta diventando drammatica, dove o si torna al “che la piasa, che la tasa, che la staga in casa” o tutte Rita Levi Montalcini. Dove le donne arrivano sui giornali o perché vengono massacrate o perché un certo fancazzismo populista le rende Influencer di vacuità.

La mia generazione ha affermato nel tempo la propria personalità e dignità al di là dei fornelli, ora le nuove generazioni non sono più manipolabili da slogan dettati da donne che peraltro hanno fatto il contrario di quello che dicono, come la signora Mannuni.

Buon inizio 2024, senza tante giornate dedicate a questo o a quello, ma dedicate a dare a questo Paese un futuro per i nostri figli e nipoti.

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