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10 euro (e 69 cent.) per una lettera?

La notifica degli atti giudiziari e gli aumenti di benzina e RC Auto.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento contro le Poste Italiane in merito all’accordo stipulato dall’ente con il Ministero della Giustizia. Il provvedimento nasce a seguito di un esposto del Codacons che aveva contestato tale accordo, in base al quale la notifica degli atti giudiziari è stata assegnata non più al personale preposto a tale attività, bensì ai portalettere di Poste Italiane.

L’associazione, in un esposto inviato tra gli altri anche alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma, contesta il fatto che il servizio proposto da Poste Italiane preveda la conservazione ed archiviazione definita "temporanea" degli avvisi di ricevimento cartacei presso il Centro Servizi di Poste Italiane.

E poi - soprattutto - è una questione di costi. Si legge nell’esposto: "Per la fornitura di tale servizio verrebbe riconosciuto a Poste Italiane spa il seguente corrispettivo: euro 10,69 per ogni notificazione richiesta, oltre ad un 15% aggiuntivo che tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero pagare alle Poste su tutte le spese per invii postali; tale importo di euro 10,69 è notevolmente superiore alle attuali tariffe di notifica che variano da 0,33 a 1,22 euro, comportando un notevole aggravio per i contribuenti italiani. (…) Il costo dell’intera operazione si aggira intorno ai 70 milioni di euro all’anno, denaro pubblico sottratto all’erario statale e ad altre destinazioni più proficue per l’intero sistema giudiziario… basti pensare allo stato delle carceri o dei tribunali che operano senza sufficiente personale o materiale a disposizione, con un aumento ingiustificato, inoltre, dei costi, che andrà ancora una volta a gravare sui contribuenti italiani già sufficientemente tartassati".

Perché aumenta la benzina? M. M. di Riva del Garda ci chiede se, come associazione dei consumatori, abbiamo in mente qualche azione contro il continuo aumento del prezzo della benzina.

A tale proposito un’azione pratica l’abbiamo proposta sul numero precedente della rivista (Il caro benzina). Secondo noi l’unico modo per far intervenire il Governo contro il rincaro della benzina è bloccare l’aumento di introiti da imposta che ogni rialzo del carburante determina. Infatti dagli aumenti assurdi e sconsiderati del prezzo dei carburanti il Governo trae ossigeno per i conti pubblici e così, dove entrano soldi allo Stato il prezzo non si tocca: lo ha ammesso ai consumatori dell’Intesa lo stesso vicepremier Fini!

Tariffe RC Auto.M. S. di Trento ci chiede come mai, malgrado la diminuzione degli incidenti, le assicurazioni RC Auto continuano ad aumentare.

Mentre il ministro Marzano spudoratamente afferma che gli aumenti, grazie alla sua opera, sono in linea con l’inflazione, le associazioni dei consumatori fanno notare che gli aumenti delle tariffe RC Auto hanno punte di aumento anche del 20%, mentre l’inflazione è del 2,3%. Una differenza di milioni di euro. Dunque, le tariffe devono diminuire e subito del 20%, anche grazie alla minore incidentalità registrata in seguito alla patente a punti. Occorrerà una mobilitazione generale per ottenere quanto richiedono sia le associazione dei consumatori che gli utenti.