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QT n. 9, settembre 2023 Trentagiorni

I salici tagliati al lago di Lases: un danno ambientale

Vigilio Valentini, ex sindaco di Lona Lases

Le piante di salice, tagliate il 31 luglio scorso su delibera del Commissario Alberto Francini, costituivano una armoniosa corona a nord del lago di Lases. Erano stati piantumati nel 1992 quando chi scrive era sindaco del paese: un intervento inserito nel progetto del comune di Lona-Lases di ripristino ambientale dell’area lago, con la realizzazione anche del sentiero circumlacuale, lavori eseguiti dal Servizio Ripristino Ambientale quando era vicepresidente il compianto Walter Micheli, padre dei biotopi.

I salici erano stati scelti su consiglio dell’emerito prof. Franco Pedrotti, presidente della facoltà di Botanica di Camerino, professore di fama internazionale, che ha stilato anche la relazione che ha permesso nel 1987 la costituzione del biotopo di Lona-Lases, diventato poi un Sito di interesse comunitario. Va precisato che il progetto è stato voluto dalla famiglia De Ferrari, proprietaria dei terreni, che scelse i salici per proteggere il canneto, e piantumati a condizione che il Comune s'impegnasse a fare una periodica manutenzione. Che purtroppo, dal 1992 in poi, il Comune non ha mai fatto.

Questi alberi rappresentavano un’arcata di piante che abbelliva il lago, costituiva una barriera di protezione e la loro ombreggiatura era funzionale alla tutela del canneto, al suo ecosistema, alla biodiversità. Ma invece di impegnarsi a garantire una periodica mirata manutenzione, si è preferito scegliere la strada peggiore, cioè quella di tagliare tutte le piante alla base, che dalla documentazione fotografica sono risultati essere tutte sane nel tronco, e necessarie solo di cure dei loro rami. Non si è scelta la potatura mirata, perché avrebbe comportato “una maggiore spesa”. Il costo totale di tale intervento è stato di euro 11.224. Hanno sacrificato sull’altare del presunto risparmio, la vita di 14 piante funzionali all’ecosistema del lago. È questa la sensibilità ambientale di sindaci e commissari che hanno amministrato e governano oggi il comune?

Prima

È stata un’azione contro l’ecosistema del lago, da condannare. Come cittadino ed ex sindaco, assieme a molte persone coscienti, abbiamo contribuito negli anni 1980/90 a risanare e a salvare da sicura morte naturale il lago di Lases, ora fra i più sani e integri del Trentino.

Speriamo che al posto dei salici tagliati, con urgenza vengano reimpiantati altri salici giovani, e ripristinato il doppio steccato del sentiero pedonale ora distrutto (con ulteriori costi), in modo da ricostruire col tempo le bella immagine del lago con la sua corona di piante.

Quanto alle risposte che il Commissario Francini ha dato per giustificare l'abbattimento degli alberi, posso dire quanto segue:

Non è vero che: ”alcuni di quegli alberi erano morti”: il 5 agosto ho fatto un sopralluogo assieme a un esperto, laureato in scienze forestali, che è rimasto scandalizzato rilevando che i cippi erano sani e che il taglio radicale non era da fare. La cosa migliore era una potatura mirata.

Non è vero che i rami spezzandosi erano ”pronti ad abbattersi sulle spiaggette”, perché i salici erano nell’area del canneto a fianco del sentiero che separa le due spiagge.

Non è vero che i salici erano: ”a fine vita”, in quanto i rami secchi sono fisiologici ma le piante erano sane, quindi bisognose solo di essere curate tagliando i rami secchi ed eventualmente abbassando le cime.

Dopo

Non è vero che sono stati abbattuti: ”una decina di alberi”. Sono stati tagliati 14 salici più altre 4 piante, che non davano problemi.

Infine, per quanto riguarda gli strumentali apprezzamenti del Commissario riguardo al mio operato da sindaco, faccio presente che l’impegno e i risultati ottenuti nella tutela del lago e nell'istituzione del biotopo non sono stati certo indolori. Lo scontro con personaggi del malaffare fu aspro e venne pagato a caro prezzo anche da molti cittadini che allora avevano osato sostenermi apertamente durante i 10 anni della mia amministrazione comunale.

Faccio un accorato appello ai cittadini onesti e coscienti di Lona-Lases, affinché con coraggio reagiscano e si attivino per far rinascere il nostro Comune, se vogliamo estirpare il malaffare e garantire un futuro ai nostri figli.