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Giovanni Kessler, nemico del popolo

Sputa nel piatto in cui mangia: vergogna!

Il “richiamo” in prima pagina, sul Trentino del 26 febbraio, era clamoroso: “Kessler: ora tifo per la Cdl”. L’ex parlamentare diessino, attuale Alto commissario contro la contraffazione, in realtà non tifa assolutamente per il centrodestra; critica però aspramente i DS (“un partito senza vita democratica, dove non si confrontano visioni politiche diverse”) e il suo segretario Remo Andreolli; né la Margherita sta meglio.

“Il succo – spiega Kessler - è che questi partiti, in Trentino, purtroppo non sono canali di partecipazione dei cittadini alla vita politica... Si sono ridotti a luoghi di selezione di persone da far partecipare al potere, sono grandi comitati elettorali. Non producono più politica, quella la fa solo la giunta provinciale... Mi auguro che il centrodestra trentino... capisca che se si mette assieme può giocarsi la partita.. Se non c’è concorrenza, il centrosinistra cui appartengo (la sottolineatura è nostra, n.d.r.) resta così. In politica, come in economia, se non c’è concorrenza la gente ne risente. Mi auguro che gli elettori di centrosinistra nel frattempo si facciano sentire”.

Un intervento forte, polemico quanto si vuole, ma non da traditore e nemmeno fuori di testa. Cose del genere già le aveva dette Paolo Barbacovi, ex capogruppo DS in Provincia, dimettendosi da quell’incarico e dal partito; e sulla necessità di una destra meno impresentabile che costringa il centrosinistra a darsi una mossa, più volte ci siamo espressi su queste pagine, senza che i nostri lettori ci sospettassero di filo-berlusconismo.

Ma evidentemente il copione richiede una reazione sdegnata che vada al di là del normale dibattito politico. Andreolli se la sbriga in fretta e comodamente: “Le parole dell’ex on. Kessler non vanno commentate. Si commentano da sé”.

Più articolato, nella sua sbracatezza, l’intervento del margheritino Betta, per il quale si tratta di “ragionamenti irresponsabili... fatti da una comoda posizione di Alto commissario nazionale, guarda caso però nominato dal governo di centrosinistra”. E non basta: Kessler è entrato in politica “senza fatica, per cooptazione, mentre io ho sempre dovuto sottopormi al giudizio degli elettori”. In questo, ci pare, dicendo una inesattezza, perché in Parlamento Kessler ci arrivato grazie al voto dei trentini.

La condanna per chi sputa nel piatto in cui ha mangiato viene ribadita con ancor più forza da Marco Boato: la carica attualmente ricoperta, Kessler l’ha avuta da Bersani (DS), e siccome adesso fa il criticone, a questa carica “per coerenza, dovrebbe rinunciare”. Kessler – rilancia il parlamentare verde - è stato deputato in quota DS. Dunque, i casi sono due: o allora o adesso dice cose che non pensa. Insomma – spiritoseggia Boato - “Kessler ha attuato una contraffazione delle idee nei confronti dei suoi elettori su cui, da Alto commissario contro la contraffazione, dovrebbe lui stesso indagare”.

Come si vede, più che entrar nel merito dei problemi, si esorcizza, e alquanto volgarmente, il nemico del popolo.

Il quale, alcuni giorni più tardi, cerca con un nuovo intervento di spiegare le proprie ragioni: “Il voto, - scrive - ridotto a scelta fra etichette e liste piuttosto che fra progetti chiaramente identificabili, è sempre più vissuto con disaffezione...... Un centrodestra realmente competitivo e capace di affrontare le elezioni con mentalità vincente farebbe bene anche al centrosinistra, costringendolo a fare ciò che da solo non sembra capace: uscire dall’autorefernzialità e riformarsi”.

Nel frattempo, ad avvalorare i giudizi di Kessler, era sceso in campo Franco de Battaglia, e con toni ancor più accesi: “Se Kessler si è mostrato imprudente, è solo perché il Trentino, di centro e di sinistra, è stufo di falsi congressi e si sente umiliato fino ad arrabbiarsi”. Dellai ha trasformato il Trentino in un “deserto politico”. La Giunta provinciale “ha messo l’etichetta di centrosinistra su una politica di destra, che non a caso ha incontrato la piena desistenza di Malossini e dei poteri forti, soprattutto immobiliari, stradali e funiviari... Questa è l’idea di molti, ai quali Kessler, giustamente, ha dato voce, se non altro per ammonire sulla china pericolosa su cui il Trentino si muove, per costringere a riflettere”.

Purtroppo le speranze di Kessler e de Battaglia sembrano destinate al fallimento: il recente congresso di Alleanza Nazionale, con la vittoria di Cristano de Eccher al grido di “Dio, Patria e Famiglia”, dimostra che il centrodestra trentino non è proprio capace di diventare adulto.

Una fortuna per il traballante centrosinistra. Ma è anche una vittoria della democrazia?