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QT n. 2, febbraio 2009 Trentagiorni

Lia Beltrami: una bella sorpresa

Lia Beltrami

L’assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza, affidato da Lorenzo Dellai a Lia Giovanazzi Beltrami, sembrava un contentino dato dal presidente all’Udc e all’ala più cattolica e conservatrice della coalizione, una poltrona di giunta senza alcuna competenza di rilievo. Ma in queste ultime settimane l’attivismo dell’assessore Beltrami ci sorprende positivamente. Al di là di alcune incertezze iniziali, come sul caso piazza Dante, intorno al quale comunque se ne sono sentite di tutti i colori, l’assessore dimostra di avere idee molto chiare per quanto riguarda il rapporto con gli immigrati. E di esprimerle senza peli sulla lingua.

Ha cominciato il giorno dell’Epifania in Cattedrale prendendo la parola per chiedere scusa agli immigrati: si è rivolta direttamente a loro, a quelle persone spesso invisibili ma che hanno come noi gli stessi diritti e doveri scusandosi pubblicamente e nome di tutti i trentini "per tutte le volte che avete trovato porte chiuse, che avete avuto difficoltà a trovare una casa o a risolvere una pratica burocratica". Un gesto simbolico, in un contesto religioso più che politico, ma ugualmente importante, viste anche le scomposte reazioni di un centro destra privo di bussola. Rodolfo Borga, tra i consiglieri più presentabili dell’opposizione, si è sentito in dovere di fare un’interrogazione sulla vicenda con un linguaggio tipicamente leghista che dipinge i trentini sempre torteggiati a discapito degli stranieri sempre agevolati.

Ma l’assessore ha parlato con molta chiarezza anche sulla questione moschea, affermando che gli immigrati di diversa religione hanno diritto ad un luogo di culto. Lia Beltrami ha anche sfatato un tabù, evidenziando come nessuno si sorprenda del fatto che i lefebvriani si incontrino dietro una saracinesca in un garage. Speriamo che alle parole seguano i fatti, ma dobbiamo segnalare come dall’assessore siano venute parole che da tempo sentivamo il bisogno che qualcuno dicesse.

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