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Noi, popolo del Forum

Due parole sul Forum di QT on line, da parte di un suo appassionato fruitore.

Miguel Martina

Il coraggio di aprire alle opinioni della gente comune è una cosa di cui il giornalismo dovrebbe andare fiero e fare con coraggio, ma non sempre i giornali, troppo spesso schierati con l’una o l’altra fazione, con l’uno o l ’altro contendente, riescono a non esser pavidi nel non censurare idee che potrebbero arrecar fastidio alla parte per cui manifestamente si tifa. QT è una testata coraggiosa… niente da dire.

Quando il Prof. Galasso, il Movimento di Obiezione Etnica (MOET) e la società civile di Bolzano protestarono con una grande, storica azione civile riconosciuta a livello nazionale ed internazionale contro l’apartheid esercitato in quella provincia autonoma, un giornale locale, l’Alto Adige, promosse un forum sul tema dell’apartheid in Alto Adige. Centinaia di lettere al forum, migliaia di contatti, ma, quando si iniziò a parlare di responsabilità della politica, quando quei responsabili furono palesemente nominati, quel giornale pensò bene di "censurare" il dibattito. Non appena si nominò quello che sarebbe stato uno dei candidati, il forum si spense d’incanto.

Decine di chiamate di protesta e le scuse che il giornale addusse furono molteplici: un errore di Roma, di chi gestisce il web - dissero alcuni. La sospensione per fornire un miglior servizio - dissero altri; altre scuse. Nuove giustificazioni nei giorni seguenti si rincorrevano, addirittura venne detto che quell’argomento non interessava più nessuno, ma quel forum non fu più riaperto.

La sensazione del "popolo del Forum" fu quello di essere stati censurati. Qualcuno, di buona volontà, uno del "popolo", scaricò quel forum e lo riattivò in altro sito, qualcuno si ingegnò a dare indirizzi dove quel forum continuava sopravvivendo alla "terminazione politica".

Prendendo spunto dal "popolo di Seattle", potremmo affermare che esiste ormai il "popolo dei forum". Finalmente un quindicinale indipendente si accorse di quello sgarbo alla società civile, alla sua voglia di esprimersi su un tema che tutti stanno tentando di porre sotto silenzio come si è sempre fatto negli ultimi quarant ’anni. Quel periodico era QT, che ha riaperto quel forum dal titolo significativo: "Separazione etnica".

Niente poteva lasciar presagire il successo di quel dibattito, soprattutto perché QT viene di fatto censurato in Alto Adige. Invece centinaia e centinaia di contatti, a dimostrazione che quel tema è sentito più che mai, a differenza di quanto avrebbe voluto far credere il giornale che l’ha di fatto eliminato.

Le voci si sono rincorse in maniera esponenziale, e nel giro di pochi giorni il "popolo del Forum" ha ridato vita, ha rianimato la voglia di libertà e di espressione in cui QT ha voluto fortemente credere. Ecco perché la politica, certa politica accusa di pornografia ed altro questo periodico. Perché è una testata libera. Italiani, tedeschi, ladini, mistilingue, extracomunitari intervengono sul tema, e, per quanto prevalenti gli interventi di chi si schiera contro le "gabbie etniche", non mancano interventi di chi si schiera a favore della separazione. Ma grande rilievo assumono argomenti come la revisione storica e la presenza del nazismo (e quindi non solo del fascismo) in Sudtirolo, dell’importanza che i sudtirolesi ebbero nel rastrellamento degli ebrei, nelle responsabilità sudtirolesi in alcune stragi "storiche" contro gli italiani (militari e partigiani), del fiume di denaro che affluisce nella Provincia, e di altri argomenti già trattati nel Forum dell’Alto Adige che probabilmente in quel sito davano molto fastidio.

Il trend degli interventi non tende a rallentare, a dimostrazione che l ’argomento che con coraggio QT ha proposto è più che mai d’attualità. Molti esprimono perplessità sulla voglia di chi sta al governo di nascondere il passato nazista dei propri alleati e molti credono che solo una nuova cultura potrà portare una vera pace in questa terra.

E molti interventi, soprattutto tra gli ultimi, si pongono dei dubbi. Come può, la sinistra, candidarsi sotto un unico simbolo insieme con l’estrema destra pantirolese della SVP, ponendoci nella tragica situazione di sentirci traditi da una sinistra sempre più serva e succuba degli ex democristiani e di un partito sorto sulle ceneri della VKS (l’Ulivo candida gente come Peterlini e Bressa che di sinistra non sono e tal Magnago che di certo non fu un antinazista?

Perché la sinistra sta svendendo la propria dignità in questa alleanza scellerata convinta - a torto aggiungo io che di sinistra sono - che il proprio elettorato la segua?

Due inquietanti interrogativi che la sinistra non può eludere e che un periodico libero come QT, attraverso il forum, pone in evidenza.

Grazie, a nome di tutti coloro i quali credono che la libertà sia un valore che deve essere aiutato dalla stampa, e non, come fa qualcuno, ostacolato. Grazie a QT, per aver capito che è Internet, il suo popolo, il popolo del Forum quello che mantiene in vita la speranza per una società migliore in Alto Adige.