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QT n. 1, gennaio 2019 Trentagiorni

Tonina all’assalto dell’acqua

Mantenere gli incentivi per il mini-droelettrico rischia di far morire i corsi d'acqua

Mario Tonina, assessore all’ambiente, transfuga dall’UPT, il partito di Dellai e Gilmozzi naufragato per l’assenza di una prospettiva sociale e politica, dimostra da subito di trovarsi a suo agio fra gli amici leghisti.

Sul tema dell’idroelettrico il Trentino ha sempre dimostrato una grande sensibilità civile: un largo fronte di ambientalisti, pescatori e anche imprenditori turistici ha fatto il possibile per mantenere in vita i corsi d’acqua e difenderli da tante piccole speculazioni che sommate insieme diventano un tesoro di cui profittaqno pochi progettisti e aziende.

Il Movimento 5 Stelle aveva inserito nella finanziaria il superamento dei gravosi incentivi pubblici alla costruzione delle centraline, consapevole che erano soldi gettati al vento, che così si contribuiva a massacrare quanto poco rimasto di naturale nei rivi italiani, e che il piccolo idroelettrico nulla ha di sostenibile, in quanto contribuisce con quote irrisorie alla produzione elettrica del paese (0,009%).

La reazione dei politici delle regioni che alimentano i loro voti clientelari anche in questo settore (Trentino, Bolzano, Veneto, Toscana in particolare) è stata veemente. Si sono subito rivolti alla Lega per chiedere la testa del ministro Di Maio (Ministero dello Sviluppo economico) e hanno convocato la Conferenza Stato-Regioni per votare un documento di rilancio degli incentivi. Questa conferenza ha così votato, all’unanimità, di mantenere l’accesso diretto agli incentivi per il mini-droelettrico fino a 250 Kw di potenza media annua, una tariffa agevolata onnicomprensiva per gli impianti fino a 500 KW (anziché a 100 come inizialmente previsto per poter sostenere le piccole aziende di montagna), l’aumento delle tariffe per le aste e i registri. Una decisione, quella della Conferenza delle Regioni, pesante: è ora difficile che le centinaia di sollecitazioni delle associazioni ambientaliste riescano a invertire una forzatura simile.

Il commento dell’assessore trentino? In linea con il suo predecessore: “Parliamo di energia pulita”.

Se Tonina e il più astuto Theiner (SVP) prima di decidere avessero almeno provato ad ascoltare l’ampio fronte dei contrari, forse eviterebbero simili inutili esborsi di denari pubblico rivolti a strutture ormai anche economicamente insostenibili. Gli unici a guadagnarci sono progettisti, avvocati (causa i ricorsi) e i costruttori. Un pessimo segnale per l’inizio di legislatura.