Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 6, giugno 2023 Servizi

Riva: il Comune “incompatibile”

Ex-Cattoi e i robusti appetiti del duo Hager@Signoretti

Comincia a prendere la forma di un grosso pasticcio la questione dell’area Cattoi a Riva del Garda.

Per chi non avesse seguito tutti i passaggi della vicenda che infiamma la politica rivana ormai da anni, si tratta di un paio di ettari di sterrato, appoggiati mollemente sulla riva del lago, che sono stati comprati a un’asta fallimentare nel 2017 da due imprenditori (Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti) e sui quali, in base a un accordo pubblico-privato, i due hanno ottenuto un succulento diritto di edificare, in cambio della cessione al comune di una vasta parte dell’area per farne parco pubblico. Accordo contestato dalle minoranze in consiglio comunale e dalle associazioni ambientaliste (nonché, seppur in modo più diplomatico, da vari rappresentanti delle categorie economiche rivane) che chiedevano di non concedere altre edificazioni in una Riva che non sembra aver bisogno di altro cemento. E meno che mai sulla riva del lago.

Dei dettagli di questa storia e di come i conti economici disegnino un grosso e grasso regalo ai due imprenditori, abbiamo ampiamente raccontato su QT a partire da febbraio.

Questo accordo però, per tramutarsi in concessione edilizia, ha bisogno di una variante al piano regolatore del Comune. Variante elaborata negli ultimi due mesi e dove ci sono anche altre decisioni importanti e impattanti: come quella di concedere a tutti gli alberghi che stanno sulla riva del lago di alzare un piano di fabbrica. Nonché quella di effettuare una sorta di esproprio morbido su un altro lotto pregiato, quello del vecchio cementificio in disuso che sta quasi di fronte all'area Cattoi (lì pare che la giunta di Riva non abbia alcun problema ad espropriare). Non proprio cose da niente, per l’assetto urbano della città. E che meriterebbero un’ampia scrutinio politico.

La variante doveva essere discussa in Consiglio il 25 maggio scorso. Ma in quel momento è scattato il fuggi fuggi generale.

Ben 12 consiglieri di maggioranza, sui 16 che la compongono, si sono dichiarati incompatibili. Cosa che fa mancare il numero legale al Consiglio e che quindi richiederà la nomina di un commissario ad acta da parte della Provincia.

A Riva è capitato già in passato che varianti urbanistiche in cui erano in gioco interessi dei privati fossero messe in mano a un commissario, per evitare conflitti e ricorsi. Del resto, quando si lavora su regole urbanistiche (che come sappiamo possono, con un tratto di penna, cambiare radicalmente il valore di un terreno) è facile che ci siano punti di conflitto.

Ma i rumors in città dicevano da tempo che perfino la sindaca Cristina Santi - che quell’accordo ha orgogliosamente firmato e di cui ha dichiarato “Ne rispondo personalmente” - si sarebbe dichiarata incompatibile.

Dello squilibrio dei valori economici tra quanto il Comune dà e quanto riceve dall’accordo coi privati, abbiamo detto già su QT di maggio. E proprio questo potrebbe essere il punto dolente che ha spinto molti a cercare riparo, soprattutto dall’eventuale conto salato che potrebbe presentare la Corte dei Conti.

Perfino l’assessore provinciale Mario Tonina, che ha potere di controllo, e anche eventuale veto, su questo tipo di atti, si è preso la briga di mandare un messaggio alla giunta rivana. Indiretto ma chiaro: una nota scritta in punta di legge per dire che con gli accordi pubblico-privato bisogna stare molto attenti.

Gli incompatibili non hanno dato motivazioni (“ragioni di privacy” è stato detto in consiglio comunale), e ancor peggio non sono stati resi pubblici i nomi di chi si è tirato indietro. Nonostante le veementi richieste delle minoranze (https://www.video.istituzioni.tn.it/rivadelgarda/video/2553 dal minuto 1:10:00 al minuto 1:16:00).

I nomi, prima o poi, salteranno fuori. Anche perché il problema potrebbe essere ben più serio di una questione apparentemente formale (che tanto formale, a pensarci, non è, visto che i cittadini devono sapere chi decide che cosa per loro conto) e far esplodere il vero pasticcio.

Tra gli incompatibili infatti potrebbero esserci anche il presidente facente funzioni della commissione urbanistica, Franco Gatti, e l’assessore comunale Luca Grazioli, membro della commissione in quota Lega.

Se così è, come molti a Riva sospettano, anche tutto il lavoro della commissione urbanistica che definisce le regole per dar seguito all’accordo firmato con i privati sarebbe probabilmente nullo in quanto alle decisioni preparatorie hanno partecipato persone che, per loro dichiarazioni, sono in conflitto di interesse. E se poi anche la sindaca è tra gli incompatibili, che legittimità ha la sua firma sull’accordo fatto con i privati?

Il sospetto che nessuno voglia, alla fine, metterci la faccia (ma anche il portafoglio personale, sul versante Corte dei Conti) prende corpo.

Quanto al commissario che la Provincia dovrà nominare, siamo sicuri che sia pronto ad immolarsi sulla pira solo per accontentare le richieste di Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti? Perché questo è un classico caso in cui chi firma paga.