I suoni delle Dolomiti: formula che vince non si cambia
Come nelle passate edizioni, il festival può contare sull’apporto fondamentale di Mario Brunello, che si esibisce in ben sei concerti per la delizia di quanti (e sono tanti) lo apprezzano.
La formula rimane pressoché invariata: concerti al rifugio, raggiungibili a piedi o con qualche piccolo aiuto; musica classica, ma anche etnica e più di un cross-over con interpreti eccezionali. Ecco, i principali fulcri d’interesse del programma: una composizione originale dedicata all’alpeggio per coro misto due cori maschili, ottoni, percussioni e 30 mucche creata da Giorgio Battistelli, uno spettacolo di danza combinata con l’arrampicata libera con i Project Bandaloop; le corroboranti albe delle Dolomiti dedicate a Dino Buzzati, pittore, scrittore e alpinista di cui ricorre il centenario dalla nascita, in cui sarà sempre presente Brunello, Michele Serra a ruota libera alle sei del mattino e, infine, Vinicio Capossela. Ogni edizione di questa rassegna è un inno alle cose belle della vita.