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QT n. 14, 14 luglio 2007 Servizi

Una rivoluzione nei trasporti: per due mesi…

Il debole progetto di mobilità sostenibile in valle di Fiemme.

La popolazione della bassa valle di Fiemme ha accolto con curiosità ed entusiasmo il progetto di mobilità alternativa proposto dai comuni di Cavalese, Castello-Molina e Varena. Quasi 200 persone si sono ritrovate per ascoltare gli assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Ottorino Bressanini che presentavano con toni alti il progetto. Entrambi hanno sottolineato il dovere di approcci integrati nella costruzione di uno sviluppo sostenibile, entrambi hanno invitato ad evitare semplificazioni e scorciatoie e a mantenere una lettura ampia di quanto sta accadendo sul nostro pianeta e nel piccolo Trentino. L’intero progetto è finanziato con il Fondo Europeo per lo Sviluppo Sostenibile e, a quanto si è detto, esso dovrebbe sì agire sulle strutture, ma anche sulla cultura della popolazione, che per il turismo del futuro si deve investire in "luoghi d’eccellenza".

Mauro Gilmozzi

E’ stato detto che protagonisti del progetto sono la scienza e l’innovazione, le istituzioni e la politica, e il cittadino consapevole: tre attori fondamentali e inscindibili fra loro. Ma quali sono le buone pratiche proposte?

Sette circuiti ciclabili che uniscono i tre comuni, l’unione del fondovalle del fiume Avisio fino a Passo Lavazè, la possibilità di utilizzare al costo di un euro le bici- scooter a batteria riciclabile, lo stesso bus a metano di Trentino Trasporti che potrà caricare la bicicletta trasportandola nei tre comuni (e relative frazioni), fino a Passo Lavazè. E poi ancora i pannelli fotovoltaici per la carica delle batterie posti sul tetto del Palacongressi e sulle scuole elementari di Castello, mentre la società Funivie del Cermìs permetterà il trasporto delle biciclette sulla ovovia che dal fondovalle sale a Cavalese.

Non c’è dubbio: così presentato, il progetto si lascia trasportare, dalla leggerezza, da un qualcosa di fluido e semplice, da passi anche culturali che risultano importanti. E’ certamente questa la scommessa da affrontare per rendere sostenibile la vita nelle valli: investire in alta tecnologia, in politiche di risparmio energetico e di mobilità alternativa. Ma nell’insieme del lancio pubblicitario dell’iniziativa c’era troppo lucido, troppe parole in libertà, troppa carta, troppi filmati e perfino un astio malcelato nei confronti degli ambientalisti da parte dei tre relatori: i due assessori provinciali e il sindaco di Castello. Senza mai citarli hanno ripetutamente affermato che finalmente "si passa dall’ambientalismo delle parole e della chiacchiera sui giornali a quello delle azioni, dei fatti concreti, perché la politica deve offrire fatti e risposte alla popolazione intera, non solo ai turisti come veniamo più volte accusati di fare".

Siamo così andati a vedere i fatti; e con sconcerto abbiamo scoperto che le bici-scooter sono veramente poche e che in una giornata si possono usare solo per tre ore. Quindi toccata e fuga, senza perdersi in chiacchiere, senza fermarsi troppo ad osservare una pianta o un fiore, senza fermarsi in un ristorante. Si è scoperto che alcuni dei tracciati previsti si presentano con il fondo in condizioni infami. Proprio il tracciato principale, pianeggiante, che collega Castello a Cavalese è oggi una lunga fiumana di sabbia con il terreno eroso in profondità dall’acqua, le canalette intasate, il canale di scorrimento delle acque cancellato o inservibile.

Ma il passaggio più clamoroso è rappresentato dalla durata del progetto: nemmeno due mesi, luglio e agosto, il solo periodo caldo del turismo. Ancora una volta si opera con un servizio offerto solo in funzione del turista e a scopo di immagine. Eppure il sindaco Adriano Bazzanella aveva proclamato con enfasi di aver lavorato assieme a Bioenergia per la popolazione, e l’assessore Bressanini, forse non conoscendo la realtà e gli amministratori locali, si era lasciato andare ad un inno alla partecipazione della valle sul tema del risparmio e sulla necessità che questi progetti mettano al centro il cittadino, il residente in valle.

Non c’è dubbio, piuttosto che lasciare la situazione immobile in attesa dell’improponibile progetto ferroviario in galleria di Dellai (Soraga-Cavalese-Trento in mezz’ora!) è positivo raccogliere la proposta dei tre Comuni. Significa che le "chiacchiere" del passato delle associazioni ambientaliste avevano un fondamento, significa che fino ad oggi le istituzioni e la politica hanno solo favorito il potenziamento del traffico privato su auto e che finalmente c’è la convinzione della necessità di cambiare comportamenti e di cercare altra mobilità, investendo nel risparmio. Ma è anche fuor di dubbio che ci si aspettava più coraggio, più determinazione, meno investimento in immagine e più azioni concrete e strutturali, non finalizzate solo alla stagione turistica.

Attendiamo che queste aspettative vengano raccolte.