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QT n. 2, febbraio 2017 Servizi

Che banda hai?

Guida alla verifica della propria connessione e alla situazione in Trentino. La Provincia sembra percorrere la strada del mal comune mezzo gaudio. Ma non sembra la strada giusta.

Se avete seguito la nostra indagine sulla banda larga e il suo sviluppo in regione, avrete notato che in giro per i principali centri del Trentino, sulle centraline Telecom sono spuntati come funghi i coperchi rossi: sono il segno inequivocabile che in quelle centraline arriva la fibra, che garantisce agli abbonati facenti richiesta un aumento della banda disponibile alla navigazione che va dai 30 ai 100 Mbps in download e dai 3 ai 20 Mbps in upload (vedi glossario in fondo per le definizioni).

Se vedete che la centralina a voi più vicina ha il cappuccio rosso, potete tranquillamente telefonare al vostro operatore preferito e chiedere l’attivazione del servizio. Il vostro computer ringrazierà.

Come valutare la banda di casa

Un esempio di test soddisfacente. Questo è il dato di una connessione a Spini di Gardolo.

Per capire esattamente come è la situazione in casa propria, è necessario che il cittadino abbia degli strumenti per misurare la qualità della propria connessione. Potete provare voi stessi con il vostro computer, è molto semplice.

Premessa: è necessario collegare il computer al modem, via cavo, non in WiFi, altrimenti la misurazione non sarà significativa. Esistono su Internet vari siti web che permettono all’utente di misurare la banda ADSL di casa e avere in mano dati da mostrare agli operatori in sede di assistenza: il più famoso è www.speedtest.net, uno strumento molto conosciuto. Tutto è molto semplice: si va sul sito in questione, si attende il caricamento della pagina, si preme il tasto Begin Test e si aspetta che termini il tutto (ci vuole comunque qualche minuto).

Una centralina TIM per la connessione in fibra FttCab, dal caratteristico coperchio rosso

Si otterranno tre parametri, come nella immagine in alto.

Il primo, ping, è un indice di affidabilità del test. Se si hanno valori superiori a 70-80, i risultati non valgono molto, visto che ci sono difficoltà di connessione tra il computer e il sito. In questo caso provate a ripetere il test dopo qualche ora.

Il secondo dato, download speed, riferisce la velocità di trasferimento dei dati in scaricamento (dalla rete al nostro computer). È il valore con cui gli operatori telefonici (TIM, Vodafone, Wind e tutti gli altri) pubblicizzano i propri servizi internet, fibra e non.

Il parametro serve a valutare quanto la connessione sia veloce nel mettere a disposizione degli utenti le informazioni, ed è il parametro che interessa alla maggior parte degli utenti della rete. In pratica, se vi addormentate mentre scaricate un file PDF, dovreste trovare un valore molto basso di questo parametro (meno di 7-8 Mbps). Una connessione ADSL classica arriva ad un massimo di 20 Mbps (a dire il vero non sempre). I servizi di banda ultralarga devono offrire valori superiori a 20, e a seconda del contratto siglato possono arrivare fino a 30 Mbps o fino a 100 Mbps, a seconda della vicinanza della casa alla centralina.

Il terzo dato del test, upload speed, misura la velocità di caricamento di un file dal nostro computer o device verso la rete. Serve a valutare quanto la connessione sia veloce nel caricare sulla rete le informazioni.

Se vi cresce la barba mentre state caricando su Facebook una foto del vostro compleanno, significa che avete valori molto bassi di questo parametro, dell’ordine dello zero virgola.

I servizi di banda ultralarga attualmente sul mercato offrono upload fino 3 Mbps o fino a 20 Mbps, associati rispettivamente ai 30 o ai 100 in download di cui sopra.

“Il mio test fa schifo”

Se abitate fuori città dovete sapere che non tutte le zone del Trentino godono di queste opportunità. Come già verificato ampiamente nell’indagine svolta su Questotrentino nel numero del settembre scorso, sono ben poche le zone del Trentino che possono allacciarsi alla banda larga.

Si tratta di Trento e di alcune zone di Rovereto e Riva del Garda. Tutto il resto è area bianca, ossia zona a fallimento di mercato (vedi Glossario), in cui si naviga ancora con un massimo di 20 Mbps, se va bene. Roba da primi anni Duemila, per la rete Internet un’era geologica fa.

A settembre i dati confermavano impietosamente la situazione, raccontando un Trentino stabilmente nella parte bassa della classifica, rispetto alle altre regioni d’Italia. Tutto il contrario di quel paradiso tecnologico di cui parla il marketing provinciale.

La situazione appare ancora più grottesca se si pensa che parte consistente dell’economia trentina - turismo, mele e uva - ha il cuore pulsante proprio nelle aree bianche, lontano dalle zone urbane. Se è vero che il numero di abitanti di quelle zone non costituisce una massa critica di utenze tali da spingere gli operatori privati a fare ingenti investimenti che si prospettano come poco redditizi, è anche vero che spetta all’Amministrazione il compito di attivare investimenti pubblici per attivare lo sviluppo economico di quelle zone, dando loro l’opportunità di prosperare e generare benefici anche al resto del territorio.

Ad oggi siamo in attesa di vedere il frutto dei finanziamenti che Roma ha stanziato nel febbraio 2016 per il Trentino (47,7 milioni, da aggiungere ai 42,5 milioni già stanziati da piazza Dante), che per l’appunto sono dedicati a finanziare gli investimenti nelle zone bianche. È passato quasi un anno, sarebbe carino toccare con mano i risultati.

La Cantina Endrizzi

La Cantina Endrizzi

Abbiamo sottoposto il test ADSL alla connessione di rete della Cantina Endrizzi di San Michele all’Adige, una importante realtà vinicola della Rotaliana, emblematica della situazione in cui versano molte aziende del Trentino che non hanno avuto l’opportunità di connettersi a reti in banda larga.

La Cantina ha la sede nel comune di San Michele all’Adige, piena zona bianca, secondo i dati di bandaultralarga.italia.it.

Il titolare dell’azienda, Paolo Endrici, ci racconta di avere attualmente grosse difficoltà a gestire la propria attività economica all’estero (quasi l’80% del fatturato). Le comunicazioni sono lente, connettersi con i clienti di mezzo mondo via Skype è frustrante, il download dei file è lento. Tutto il contrario di ciò che dovrebbe offrire una connessione moderna ed efficiente.

La connessione della Cantina Endrizzi evidenzia un 1,26 Mbps in download e 0,90 Mbps in upload: un risultato piuttosto scarso. In passato si è cercato di aumentare questa banda, ricorrendo alla connessione via radio: nulla di fatto, a causa della particolare posizione della cantina, a detta dei tecnici coinvolti, che per la presenza di montagne non rendeva efficiente questa forma di connessione.

A quel punto si è deciso di puntare sulla fibra: Endrici ha quindi firmato un contratto con una azienda mantovana che avrebbe dovuto operare lo scavo e posare la fibra, ma non si è realizzato nulla per non meglio specificati problemi con la Telecom; il contenzioso è ancora in corso.

Le uniche speranze, a questo punto, sono riposte nel piano provinciale, secondo il quale le aziende potrebbero ottenere incentivi per gli scavi attraverso credito d’imposta. Ma è ancora tutto fermo. La Cantina dovrà aspettare. E in attesa che accada qualcosa, si perde competitività.

Glossario

Mbps. Megabit per Secondo. Misura la quantità di dati che passa attraverso una sezione di cavo in un secondo, ossia la velocità di trasferimento dei dati. È la misura della banda. Più è grande, più veloce è la rete. E meno frustrante è l’uso di Internet.

Banda in Download. È la misura della velocità di trasferimento dei dati in scaricamento (dalla rete al nostro computer). Serve a valutare quanto la connessione sia veloce nel mettere a disposizione degli utenti le informazioni. Da questo dato dipende, ad esempio, la velocità di scaricamento di una immagine di alta qualità o la fluidità della visione dei video di YouTube o la qualità di una chiamata con Skype.

Banda in Upload. Misura la velocità di caricamento di un file dal nostro computer o device verso la rete. Serve a valutare quanto la connessione sia veloce nel caricare sulla rete le informazioni. Da questo dato dipende, ad esempio, la velocità di caricamento su Facebook di immagini o video o il tempo impiegato per consegnare via web all’Amministrazione un documento digitale. Può essere anche molto diversa dalla banda in Download.

Zone Nere, o a successo di mercato, in cui la domanda di un determinato servizio è tale da rendere appetibile l’investimento di operatori privati per offrire quel servizio.

Zone Bianche, o a fallimento di mercato, in cui la domanda di un determinato servizio non promette ad eventuali operatori privati di avere ritorni da investimenti. In questi casi, il settore pubblico interviene, per garantire il servizio alla popolazione.

Fiber to the Cabinet (FTTCab). La fibra termina presso un nodo intermedio della rete di accesso su portante fisico (rame) esistente, tipicamente gli armadi di strada. La maggior parte dei servizi fibra oggi in vendita dai maggiori operatori consiste in questa tecnologia. La banda nominale garantita è 30 Mbps in download mentre è 3 Mbps in Upload. Gli operatori, a seconda della qualità delle linee, possono offrire servizi fino a 100 Mbps in download e 20 Mbps in upload. La banda minima garantita (da contratto) è comunque al massimo 1 Mbps in entrambe le direzioni d’uso: la suddivisione fra vari clienti può costringere l’operatore a frazionare la quota di banda a disposizione dell’utente.

Fiber to the Home (FTTH). La fibra termina presso un punto di terminazione ottico interno all’unità immobiliare. La fibra arriva direttamente sul modem/router di casa. Mediante quest’ultima tecnologia si può garantire una banda più ampia dei 100 Mbps, vista l’assenza o la trascurabilità delle dispersioni del rame.