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Il futuro del lago Santo

Vigilio Valentini

A proposito dei lavori devastanti finora effettuati al lago Santo e quelli che sono previsti ancora da realizzare. La bandiera nera di Lega Ambiente è stata motivata “per gli interventi che hanno portato alla parziale distruzione di una fascia di prateria umida del lago Santo” e per “un intervento pesantissimo che se completato provocherebbe un’alterazione molto grave dell’ambiente del lago Santo di Cembra, attualmente ancora con un buon grado di naturalità, con eliminazione completa della vegetazione in vaste zone, regressione e degenerazione della vegetazione in altre: un'operazione che stravolge il paesaggio”.

È importante quindi concentrarsi non su quello che ormai è stato fatto, ma intervenire e sollecitare ogni Ente e servizio provinciale compreso il Comune di Cembra Lisignago, per evitare di costruire il pontile ridotto in lunghezza da 24 a 8 metri (di 40 mq) che aggetta nel lago sorretto da tre piloni di cemento con relativa piattaforma di 100 mq, ancorata con 15 pali trivellati sulla spiaggia, per un totale di 140 mq. Evitare perciò di stravolgere l’attuale area prativa di balneazione ancora in buone condizioni.

Se fosse fatto sul lago di Garda o di Levico, ormai resi artificiali nelle aree di balneazione, un pontile del genere potrebbe essere compatibile, ma non in un piccolo lago alpino a 1.195 metri, considerato una perla del Trentino. Questa infrastruttura distruggerebbe l’attuale area prativa ancora in ottime condizioni. Il Comitato per la salvaguardia del Lago Santo ha proposto in alternativa una ridotta piattaforma mobile flottante. Senza questo pontile-piattaforma il lago Santo non potrà annoverarsi fra i laghi artificiali del Trentino, anche perché c’è ancora una vasta area (2/3) circumlacuale tratteggiata da canneti e da un'area prativa in buone condizioni da curare.

Questa area potrà essere recuperata e salvaguardata, da una amministrazione comunale intelligente, con degli interventi di sola manutenzione, di decoro e di regolamentazione dei flussi, per contenere l’inevitabile afflusso di persone. Col peggioramento del clima e la fuga dalle città in cerca di refrigerio in alta montagna a causa dell’aumento delle temperature, i nostri monti e laghi saranno infatti invasi sempre più da migliaia di persone.

L’aumento della temperatura a livello globale è ampiamente convalidata da molti studi e ricerche: dal 1961 al 2016, in soli 55 anni, i ghiacciai sulla Terra (che costituiscono il 69 % dell’acqua dolce del pianeta), si sono ridotti di quasi 10 miliardi di tonnellate. Negli ultimi 100 anni, in Italia, sono scomparsi la metà di quelli esistenti, con una pericolosa accelerazione dal 1990 ad oggi. Il 2018 è stato in Italia l’anno più caldo degli ultimi due secoli.

Cosa vuol dire questo in relazione al lago Santo? Che con un innalzamento delle temperature il periodo di balneazione del lago sarà più lungo. Quindi un lago piccolo come questo sarà sempre più frequentato e soggetto ad un maggiore stress.

Il climatologo Roberto Bairbier, parlando a Trento il 24 settembre 2019 al Castello del Buonconsiglio, ha detto che l’aumento della temperatura”sulle Alpi e anche in Trentino sarà più marcato che altrove. Il risultato? Inverni più brevi, magari anche più nevosi, ma solo ad alta quota ed estati più secche. Conseguenza: la fuga verso il fresco di chi vive in città e pianura dove le ondate di caldo saranno sempre più insopportabili”.

È quindi indispensabile, in ogni progetto di riqualificazione del territorio e di beni ambientali inestimabili come i laghi, tenere in considerazione i fattori negativi sopra richiamati, con un occhio attento anche al futuro, per garantire quell’equilibrio tra ambiente e turismo che porti ad un vero sviluppo sostenibile, destinato a durare nel tempo, per poter usufruire di queste ricchezze naturali per l’oggi e per il domani, ricchezze ambientali che vanno lasciate in eredità alle future generazioni nelle migliori condizioni possibili.

Il mio e nostro auspicio è che da parte del Comune di Cembra Lisignago ci sia un responsabile ripensamento, affinché non realizzi il pontile-piattaforma ascoltando i suggerimenti e quelle proposte alternative, che possano ottimizzare la riqualificazione del lago Santo su concezioni di vera sostenibilità ambientale.

Vigilio Valentini, già sindaco di Lona-Lases, membro del Comitato per la salvaguardia del Lago Santo

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