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Sul parcheggio a Piedicastello

Soldi buttati in un parcheggio provvisorio invece che investirli nel trasporto pubblico e in piste ciclabili

Centro Sociale Bruno, Ciclostile - ciclofficina popolare

È partita da alcuni giorni la costruzione di un nuovo “parcheggio provvisorio” per auto nell’area ex-Italcementi a Piedicastello; con questo intervento dispendioso quanto inutile l’amministrazione comunale uscente ha parcheggiato i buoni propositi di favorire la mobilità sostenibile.

L’intento di costruire un parcheggio nell’area ex-Italcementi (con l’immancabile aggettivo “scambiatore” per nascondere un progetto dannoso dietro un velo di greenwashing) era stato incluso nelle misure per la mobilità di emergenza seguite alla mozione 1184/2020 del Consiglio Comunale (mozione dove peraltro Ciclostile, la ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno, veniva citata per il contributo fornito).

Anticipando le criticità emerse nelle ultime settimane, già a metà aprile e ancora a inizio maggio Ciclostile e i suoi partner avevano invitato Amministrazione e politica a predisporre percorsi pedonali che garantissero la distanza interpersonale, percorsi ciclabili sicuri e il potenziamento del trasporto pubblico, in particolare a collegamento dei plessi scolastici e degli altri principali poli attrattori. Purtroppo quei moniti sono rimasti in massima parte lettera morta e le già scarse risorse sono ancora una volta dirottate verso un modello insostenibile di città basato sull’auto privata.

Un ulteriore grido di allarme l’aveva lanciato nel giugno scorso il Laboratorio Sociale Piedicastello, sotto forma di osservazione alla variante urbanistica “PRG zona C5 – Area destra Adige – ex Italcementi”, variante che delinea il piano di riqualificazione dell’area. Anche in quell’occasione avevamo denunciato la speculazione edilizia che ha diretto le scelte di PRG, naturale conseguenza delle torbide vicende che riguardano l’area ex Italcementi, segnalate per tempo da Questotrentino. Che un Consiglio Comunale che ha dichiarato l’emergenza climatica avalli nel 2020 la costruzione di un parcheggio temporaneo e pianifichi un parcheggio multipiano da 1.500 posti è ipocrita e schizofrenico. Che il piano preveda inoltre la costruzione di ingenti cubature a scopo abitativo in una città con 1744 appartamenti sfitti censiti, 28 dei quali di proprietà dello stesso Comune, è criminale. In occasione dell’approvazione della variante di PRG in questione la quasi totalità dei consiglieri circoscrizionali di Gardolo di maggioranza si sono dimessi. Mentre i candidati sindaco di tutte le parti politiche, anziché prendere le distanze pubblicamente da tali abomini, hanno fatto a gara per rivendicarne la paternità. L’azienda aggiudicataria dei lavori è l’erede della F.lli Zanotelli, assurta agli onori delle cronache per un fallimento da 16 milioni.

Soldi pubblici (150mila euro) vengono destinati a cementificare il suolo e a incentivare l’uso di un mezzo di trasporto insostenibile in una città con oltre 100mila vetture in transito ogni giorno. Soldi che, col trasporto pubblico sovraffollato nel mezzo di una pandemia, potrebbero essere impiegati in maniera più saggia, aumentando le corse dei bus, specie per il trasporto di alunni e di lavoratori, o ancora per realizzare quella rete ciclabile di emergenza che continuiamo a chiedere dal 16 aprile scorso (quell’importo avrebbe consentito di predisporre oltre 18 km di ciclabili).

Al solito, vittime di queste manovre saranno gli abitanti di Piedicastello, su cui ricadranno traffico e inquinamento. Una comunità che ha già pagato un prezzo salatissimo in termini di inquinamento dell’area durante il suo passato industriale prima e mentre il quartiere veniva squarciato in due dalla tangenziale poi. E il tutto senza che sia mai stato presentato uno studio per giustificare la costruzione dell’ennesimo parcheggio.

In tempo di pandemia, e con studi scientifici che associano l’inquinamento atmosferico ad un più aggressivo esito dell’infezione, non facciamo fatica a pensare ad usi migliori per l’area dismessa di Piedicastello. A voi, e soprattutto alla neo-insediata Amministrazione la per nulla ardua scelta.

P. S. Mentre pubblicavamo questo comunicato, è stato presentato il rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente che pone Trento come “città più verde d’Italia”. Ma il rapporto evidenzia criticità per quanto riguarda la qualità dell’aria, le piste ciclabili, le isole pedonali e il consumo di suolo. Tutti indicatori che non miglioreranno costruendo altri parcheggi.

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