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Il diritto alla paura di volare

E inoltre: spese di spedizione delle bollette, un osservatorio sui prezzi e la nostra consulenza per i risparmiatori traditi.

Il diritto alla paura di volare. Molti consumatori ci hanno chiesto se in seguito alla paura di attentati si può ottenere il rimborso del biglietto di viaggio in aereo. Ebbene, proprio in questi giorni è stata emessa in Italia la prima sentenza che afferma il diritto alla paura da attentati e l’obbligo dell’agenzia di viaggi di restituire quanto pagato. Una coppia di Roma, infatti, si era rivolta al Codacons ricorrendo contro un’agenzia di viaggi che aveva negato la restituzione dei soldi pagati per un viaggio in Egitto, annullato dalla coppia per la paura di volare a seguito dei tragici fatti dell’11 settembre 2001.

La coppia, il 3 settembre del 2001, aveva sottoscritto con l’agenzia Geometria Viaggi di Caesar Tour Due s.r.l. un contratto di pacchetto turistico organizzato dalla Italturist; oggetto di tale rapporto era il viaggio aereo ed il soggiorno per un periodo di vacanza da trascorrere in Egitto dal 22 al 29 settembre 2001. Gli utenti si erano quindi rivolti all’agenzia al fine di trovare una soluzione alternativa al viaggio acquistato, non trovando però un accordo e, tramite il Codacons, hanno intentato una causa conclusasi adesso positivamente.

Il Giudice di Pace di Roma Benedetto Nicotra, nella sua sentenza, ha anzitutto ricordato"il clima di paura creato con l’abbattimento delle torri di New York e le direttive emanate dall’ Assotravel che giustamente rendendosi interprete dello stato di pericolo invitava le agenzie e i tour operators a considerare lo stato di pericolo e a venire incontro ai consumatori rinunciando alla penale nei confronti dei prenotati". E invece "nulla di tutto questo è stato fatto e la Italturist si è trincerata in un netto diniego alle proposte anche alternative avanzate dagli attori a mezzo dell’agenzia Caesar Tour Due".

Il Giudice ha quindi sottolineato "uno stato di necessità scaturita dal pericolo mondiale che l’abbattimento delle due torri rappresentava per i viaggi aerei", e accogliendo la domanda dei ricorrenti ha ordinato alla Italturist di "rimborsare ai sigg. A. M. L. e C. G. la somma di 3.435.000 (vecchie lire) decurtando e quindi trattenendo il 20% quale contributo agli oneri gestionali all’operator".

Siamo di fronte alla prima sentenza in Italia che riconosce la paura da attentato, e quindi il diritto dei consumatori ad annullare un viaggio quando si verifichino eventi che mettono a rischio gli spostamenti aerei, sentenza che ora potrà essere estesa a tutti gli altri viaggi annullati dai consumatori a seguito degli eventi tragici degli ultimi anni.

Spese di spedizione. Da diverso tempo F. F. di Rovereto, Z. E. di Trento e altri consumatori ci avevano chiesto se erano tenuti a pagare le spese di spedizione delle bollette delle società telefoniche. Ora, con la sentenza del Giudice di Pace di Catanzaro, che ha condannato la Telecom a restituire a un utente 0,20 euro pagati per la spedizione della bolletta e 60 euro a titolo di risarcimento danni, diventata inappellabile e applicabile a tutti gli utenti, le spese di spedizione delle bollette sono state dichiarate illegittime. Sul sito del Codacons, che da anni si batte per eliminare questi balzelli illegittimi, è disponibile un modello che si può gratuitamente scaricare per intentare analoga causa dinanzi ai giudici di pace di tutta Italia. Come tutti sanno, molte società addebitano all’utente la spedizione delle bollette. Una tassa ingiusta a cui il consumatore è costretto a sottostare poiché compresa tra le altre voci della fattura. Si tratta di un balzello adottato da molti gestori di servizi che ogni anno porta via milioni di euro. Facciamo solo qualche esempio:

Telecom: la società telefonica impone 0,20 euro per spese di spedizione ad ogni bolletta. Le bollette sono bimestrali, quindi ogni utenza pagherà in un anno 0,20 euro X 6 = 1,2 euro; 1,2 X 21.000.000 (utenti Telecom 2003) = 25.200.000 euro all’anno ingiustamente sottratti ai consumatori.

Wind Infostrada: la spedizione della bolletta costa 0,50 euro Iva esclusa. Anche in questo caso le bollette sono bimestrali e pertanto O,50 X 6 = 3 euro; 3 X 7.500.000 (utenti rete fissa) = 22.500.000 euro all’anno ingiustamente sottratti ai consumatori.

Vodafone: la spedizione della bolletta costa 0,75 euro Iva esclusa; anche qui: 0,75 X 6 = 4,50 euro; 4,50 x 20.500.000 (utenti Vodafone) = 92.250.000 euro l’anno ingiustamente sottratti ai consumatori.

Oltre ai gestori telefonici, la questione riguarda anche le banche, molte delle quali addebitano al cliente le spese di spedizione degli estratti conto. Così ogni anno escono dalle tasche degli utenti parecchi milioni di euro, e se consideriamo da quanto tempo la spedizione viene addebitata ai consumatori, i numeri salgono a cifre astronomiche. Con la sentenza di Catanzaro, però, le cose potrebbero cambiare.

Okay Codacons al prezzo giusto. A proposito di carovita, vogliamo qui illustrare una nostra iniziativa rivolta a 15 Comuni italiani, tra cui anche Trento. Il progetto vuole essere un contributo nella lotta contro l’aumento dei prezzi, un metodo veloce e capillare per raggiungere tutti i cittadini e aiutarli nella spesa quotidiana. Obiettivo del progetto è la rilevazione e comunicazione dei prezzi dei beni di maggior consumo, raggruppati nelle seguenti categorie: Alimentari, Frutta e verdura, Abbigliamento, Articoli casalinghi (detersivi, piatti di plastica, pentole, ecc.), Prodotti da profumeria, Cancelleria.

Se il Comune di Trento, al quale è stato già inviata comunicazione dell’iniziativa, vi aderirà, uno o due ispettori nominati dal Codacons provvederanno alla raccolta dei dati e al controllo dei rilevamenti. A questo punto entreranno in scena i consumatori, che dovranno affiancare gli ispettori nel fornire informazioni e notizie. Saranno poi i responsabili dei vari supermercati e negozi, che dovranno, la sera prima o al massimo la mattina del giorno successivo entro le 8,30, comunicare, tramite una scheda già realizzata dall’associazione, alla radio, al giornale, alla Tv locale che si sono dichiarati disponibili a collaborare, nonché all’associazione stessa per il controllo, i prezzi applicati in un particolare punto vendita. Questo permetterà di avere sotto controllo tutta la situazione dei prezzi di Trento.

Quotidianamente, entro le 8,30 o le 9,30, e comunque nella prima mattinata, i dati raccolti verranno comunicati da una o più radio locale e attraverso altri mezzi di comunicazione, i quali dedicheranno uno spazio a questa raccolta dati, pubblicizzando prezzi, prodotti ed esercizi. I cittadini, pertanto, prima di andare a fare la spesa, potranno informarsi sulla radio partner del progetto, o sul quotidiano locale che accetterà di pubblicare i dati, potranno cioè sapere dove convenga acquistare ai prezzi migliori; e nello stesso tempo potranno controllare che gli esercizi commerciali abbiano realmente applicato quei prezzi.

Il risparmio tradito. Per ragioni di spazio ci limitiamo ad indicare gli orari dello sportello delle due associazioni per tutti coloro che sono interessati ad avere informazioni o a volere la documentazione per essere assistiti nella vertenza riguardante i bond Argentini, Cirio, Parmalat. Allo sportello comunque possono accedere tutti coloro che vogliono informazioni riguardanti i consumatori.

Codacons: in Passaggio Peterlongo,2 (tel. 0461.260925) il martedì dalle 16,30 alle 18.00; il giovedì dalle 17,30 alle 18,30.

Federconsumatori: in Via Muredei 8 a Trento (0461.303911) il lunedì e il venerdì dalle 9 alle ore 10, il mercoledì dalle 16,30 alle 18; in Via Maioliche 57h a Rovereto (0464.421057) il 1° e il 3° mercoledì del mese dalle 9 alle 10; in viale della Liberazione a Riva del Garda (0464.552121) il 2° e 4° mercoledì del mese dalle 9 alle 10.

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