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Il Mediterraneo dei ragazzi marocchini

L’emigrazione disegnata dall’altra parte del mare. Da Una Città, mensile di Forlì

Jamila Hassoune

Un liceo di Tamellalt, a 56 chilometri da Marrakech. I ragazzi erano stati invitati dai loro insegnanti a fare dei disegni che rappresentassero l’emigrazione. Questo villaggio, come altri della regione, sta registrando un elevato tasso di partenze verso l’Europa.
Quel giorno poi i ragazzi erano turbati: un giovane del loro liceo, all’ultimo anno, era morto annegato nel tentativo di approdare da qualche parte sull’altra sponda del mare.

Il 58% di questi giovani ha da uno a quattro parenti all’estero. In base ad un’inchiesta condotta in questo liceo di Tamellalt, su un campione di 240 studenti tra i 12 e i 22 anni (124 maschi e 116 femmine), il 63% considera l’emigrazione una soluzione per migliorare la propria vita. L’emigrazione come speranza, attesa, sogno.

Malgrado i disegni dei ragazzi abbiano per lo più messo in scena gli effetti negativi del fenomeno, la maggior parte dei giovani oramai è per l’emigrazione. Una delle ragazzine ha detto: “Io sono per l’emigrazione, perché qui non ci sono progetti. Se riesco ad avere il mio diploma e vado in città a lavorare, che possibilità ho con tutti i giovani messi come me? E poi guardate i programmi di sensibilizzazione contro la corruzione, anche nei film la realtà marocchina è tale per cui se vuoi trovare un lavoro devi avere delle conoscenze. E chi ha il potere fa ancora prima. Certo che vorrei restare qui, ma c’è bisogno di lavoro e di prospettive per i giovani, di condizioni di vita migliori. So che all’estero è dura, ma almeno uno alla fine qualcosa trova. Mio zio è partito, ora sta per essere regolarizzato. Non è stato facile per lui, ma alla fine ha trovato un lavoro, una casa”.

Una delle domande principali dell’inchiesta era: “Quali condizioni dovrebbero assicurarvi il vostro villaggio, la vostra cittadina per non emigrare?”. Il 45% ha risposto il lavoro; il 18% un miglioramento del tenore di vita; il 6% dei centri per i giovani; il 4% combattere la povertà.

Alla domanda su cosa li incoraggi a partire, il 47% ha risposto la televisione, il 31% Internet, il 12% giornali e riviste, il 6% la radio, il 4% non ha risposto.

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