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QT n. 7, 6 aprile 2007 Servizi

Un giornalismo genuflesso

Il mensile “Avisio”: dal coraggio di un tempo alla superficialità odierna.

DDa oltre dieci anni una importante esperienza editoriale accompagna i cittadini delle valli di Fiemme e Fassa. Si tratta del mensile "Avisio", un periodico privato nato nel 1996 su iniziativa di Guido Brigadoi e Manuela Casagrande, fino a due anni fa distribuito gratuitamente alle famiglie: oggi lo si può ricevere o per abbonamento o trovarlo in distribuzione gratuita negli scaffali delle Casse Rurali o dei Centri Commerciali.

E’ un foglio che incuriosisce, tratta anche temi che non si trovano discussi sui quotidiani o che vengono impediti al confronto nei consigli comunali: pensiamo alla sanità, al tema dei giovani, delle diversità, degli immigrati, l’ambiente... Insomma, vi trovano spazio protagonisti della vita reale della valle, in modo particolare gli attori - e sono tanti - del volontariato diffuso.

Fino a metà del suo percorso è stato anche un foglio coraggioso: pur senza prendere posizioni nette offriva spazio alle situazioni di conflitto presenti nella valle. Ora questo accade sempre meno, anzi, il conflitto è praticamente sparito. Sempre più spesso troviamo pagine intere dedicate ai sindaci della valle, alle loro maggioranze, alle prospettive che queste indicano. Lo stesso accade per quanto riguarda i temi sociali: si intervistano i dirigenti dell’Azienda Sanitaria o delle diverse società di servizio e municipalizzate, mentre le voci "altre" sono scomparse.

E’ emblematica la gestione dell’ultima iniziativa. Il giornale ha avviato un sondaggio telefonico presso i cittadini chiedendo loro, comune per comune, cosa ne pensino dei sindaci che li amministrano, quali siano i problemi affrontati con efficacia, quali rimangano in sofferenza.

Tutti i sindaci vengono promossi. Alcuni titoli: "Un plebiscito""Promosso""Ottimo risultato""Convince".

In tutti i servizi si intervista solo il sindaco, mai la parola viene passata ad un assessore, immaginiamoci ad un consigliere di minoranza. Eppure i conflitti fra maggioranza ed opposizione all’interno di quasi tutte le amministrazioni sono forti e in ben poche occasioni motivati da rancori personali: ovunque prevalgono argomenti di criticità concreti che le varie maggioranze nemmeno intendono affrontare.

Leggendo fra i contenuti si coglie quanto siano spropositati con i loro grandi caratteri e affascinanti colori i titoli sparati dal periodico.

Una media del 10% degli intervistati nemmeno conosce il nome del suo sindaco, il 17% a Pozza di Fassa.

Si misura il grado di soddisfazione: i molto soddisfatti si aggirano su percentuali ridicole del 10%, solo a Pozza e Canazei si supera il 20%. La maggioranza dei cittadini risponde abbastanza (tra il 60 e 70%), un modo tipico per defilarsi. Un 20% quasi stabile è insoddisfatto, solo a Pozza il dato è decisamente positivo, il 9%.

Nei rapporti con il cittadino, una media del 55% risponde di trovarsi abbastanza soddisfatto, ma un 20%, sempre, è negativo, a Tesero addirittura il 32%.

Riguardo l’ambiente e l’urbanistica troviamo i dati più interessanti e preoccupanti: abbastanza soddisfatti sono circa il 50% dei cittadini, gli insoddisfatti sfondano ovunque il 30%, arrivando sul tema dell’urbanistica a Tesero e a Canazei, a raggiungere la incredibile percentuale del 40%.

Sul tema della cultura e della scuola solo a Tesero i cittadini si dimostrano soddisfatti (solo il 9% i cittadini che pretendono di più), ma negli altri comuni, tutti, la situazione della percezione dei cittadini è negativa, specie in valle di Fassa.

I nteressante lo schema che viene proposto riguardo il richiamo di maggiori attenzioni che gli amministratori comunali devono avere. Ovunque i giovani, con il 50% di segnalazioni, sono al primo posto, seguiti con percentuali importanti dai bambini e dagli anziani al terzo posto. Minime le segnalazioni verso i portatori di handicap. Viene cancellata la percezione della presenza di un problema immigrati o femminile, con percentuali che variano fra l’1% e il 3%.

Le diverse pagine dedicate ai sindaci vengono poi completate con l’inserimento di una serie di numeri riguardanti l bilancio dei comuni, cifre che gettate in quel modo dicono poco al cittadino. Si presentano i lavori in corso, con foto e numeri, ovviamente offrendo spazio solo alla lettura delle maggioranze.

Le amministrazioni comunali vengono così semplificate, riassunte nella figura del sindaco, tutte in positivo, con un linguaggio quasi urlato, da campagna elettorale.

E’ anche grave che non si sia colta la mancata percezione, nella valle, di un problema femminile. Eppure il disagio di questa metà di cittadini è alto, il livello di sofferenza, nelle famiglie e nei luoghi di lavoro, aumenta, i servizi sociali rivolti alla donna sono irrisori.

E’ grave che non si sia colto come tutti i sindaci che hanno sollevato il problema del traffico pensino di risolverlo costruendo altre strade, in una valle ormai priva di spazi liberi, soffocata dall’inquinamento.

F ortunatamente le valli dell’Avisio non sono banali come presentate dal periodico. Diversi comuni hanno opposizioni tenaci che basano il loro lavoro e la critica su progetti concreti. Nelle valli nascono comitati, gruppi di cittadini che si oppongono alle scelte, a volte autoritarie, di tanti sindaci.

Pensiamo al problema del bacino di innevamento artificiale del Cermìs, alla qualità del turismo e del lavoro nelle valli, alla questione dei diritti nel lavoro, alla assenza di democrazia diretta e partecipata nei comuni, alla questione della viabilità. Il periodico su tutto questo mantiene un silenzio allarmante.

Il direttore presenta l’iniziativa con grande soddisfazione, affermando di avere offerto ai cittadini opportunità di dibattito importante. Non c’è dubbio che le pagine vengano lette, che nei paesi se ne discuta. Ma più che consensi ho raccolto irrisioni, battutacce. Ci sono sindaci che ovunque i cittadini, anche chi li ha votati, definiscono immobili, o descrivono come portatori di interessi particolari, di piccoli gruppi, o che offrono attenzione solo all’apparire. E nei loro paesi seminano conflitti, fra amministrazione e cittadino, fra cittadini stessi, specie nell’urbanistica, grazie ad una incredibile pletora di amministratori in evidente conflitto di interessi, progettisti e amministratori pubblici.

Nulla emerge di tutto questo. Aver ridotto un Comune alla descrizione della percezione dell’attività del sindaco non è un passaggio di alta formazione, anzi, risulta fortemente limitativo della lettura della complessità di una amministrazione comunale, dei tanti protagonisti della vita di un paese, tutti cancellati.

Chi conosce bene le due valli nei diversi servizi vi legge i silenzi e l’assenza di coraggio del giornale. I titoli dei vari sondaggi ci propongono un giornalismo quasi genuflesso, che bussa leggermente alle porte dei sindaci e ancor prima di aprire la porta chiede flebilmente scusa del disturbo arrecato.