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“Trento film festival”: l’ultimo ciak di Nichetti

Forse interesserà poco a cinefili e appassionati del genere, ma la notizia che rischia di oscurare la programmazione della 58esima edizione del Trento Film Festival è l’addio del direttore artistico Maurizio Nichetti, che guiderà quindi per l’ultima volta i dieci giorni di kermesse, da giovedì 29 aprile a sabato 8 maggio. Dopo sei anni alla guida, al regista milanese è venuto in mente di annunciare le sue dimissioni dalle pagine di un quotidiano locale. Cosa ben poco gradita da presidente e consiglio di amministrazione della manifestazione, oltre che ad assessori e sindaci vari, che si sono subito affrettati a dire la propria sui papabili alla successione.

L’ultimo anno di Nichetti, però, riserva ancora delle gran belle sorprese. Va segnalato subito il primo grande evento, che dovrebbe fare da traino a tutto il festival: alle 21 di venerdì 30 aprile, all’auditorium Santa Chiara, in programma la proiezione di Der Heilige Berg (La montagna sacra), film di Arnold Fanck del 1926, con la colonna sonora dal vivo eseguita dall’Orchestra Haydn, per la bacchetta di Helmut Imig. Altro appuntamento imperdibile per gli appassionati, la prima nazionale in lingua italiana di Nanga Parbat, di Joseph Vilsmaier, in programma nella serata di sabato 1° maggio. È il film sulla famosa e famigerata scalata della cima himalayana in cui nel 1970 Reinhold Messner perse il fratello Gunther. Domenica 2 ci si sposta al teatro Cuminetti per una serata di letture e musiche, a cura del bravo attore Giuseppe Cederna, dell’alpinista-scrittore Mauro Corona e delle musiche di Renato Morelli.

Montagna vuol dire anche sport, e nella fattispecie ciclismo: quello eroico, dei tempi di Coppi e Bartali, sarà il protagonista di una serata (lunedì 3 maggio) con i giornalisti Marino Bartoletti e Giancarlo Governi, il senatore Pdl Giacomo Santini, qui in veste di ex voce televisiva del ciclismo italiano, alcuni campioni del passato (Francesco Moser) e del presente (Gilberto Simoni), oltre al figlio del campionissimo (Faustino Coppi) e quello del suo rivale storico (Andrea Bartali). Dopo la consegna del Premio Itas per il libro di montagna (martedì 4, ore 18, Castello del Buonconsiglio), alle 21 dello stesso giorno, al cinema Modena, Il gigante della montagna, film italiano del ‘26. Mercoledì 5 giornata dedicata agli alpinisti, con il belga Nico Favresse e il giapponese Tamotsu Nakamura; giovedì 6 una serata sull’Himalaya; venerdì 7 su guide alpine e dintorni, per arrivare al gran finale di sabato 8 al teatro Sociale. Una sorta di antipasto dei Suoni delle Dolomiti, con un incontro tra il violoncellista Mario Brunello, Cesare Maestri e il premio Grinzane Cavour 2001 Davide Longo, prima del concertone con il cantautore Paolo Benvegnù, Petra Magoni (straordinaria cantante, moglie di Stefano Bollani), Monica Demuru, Guglielmo Gagliano e il mitico bassista Ares Tavolazzi.