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QT n. 10, novembre 2010 Trentagiorni

Provaci ancora Sel

Sinistra Ecologia Libertà sul simbolo. Al tavolo della presidenza la figura, usurata dai troppi passaggi in tv, dell’on. Franco Giordano, già di Rifondazione Comunista. Aleggiante su tutto lo spirito di Nichi Vendola, oggi punto di riferimento e speranza salvifica della sinistra che cerca di rinnovarsi.

Questa commistione tra vecchio e nuovo era la prima cosa che colpiva al primo congresso della nuova formazione politica, tenuto in una saletta stracolma dell’Hotel America. Tanta speranza. Tanta voglia di mettersi in gioco. Per l’ennesima rifondazione della sinistra?

Gli interventi chiarivano molto. Ad esempio i professori precari, a spiegare lucidamente i meccanismi attraverso cui la riforma Dalmaso dequalifica la scuola pubblica; o la studentessa universitaria, a ragionare in maniera non schematica sui danni della Gelmini all’università e alla cultura. Insomma, per dirla con una frase del documento ufficiale, tutto lo sconcerto di fronte a dinamiche che “propongono una fuoriuscita dal Novecento, ma per precipitare l’intera società nell’Ottocento”. Verso un peggioramento delle condizioni di vita della maggioranza della popolazione.

Sembra il ritorno del mantra classico della sinistra radicale: “sempre più” sfruttati i lavoratori, “sempre più” ridotti gli spazi di democrazia, “sempre più” conculcati i diritti, “sempre più” oppressi i popoli del Terzo Mondo. E questo a prescindere dalla realtà, anche nei decenni di espansione del reddito e del welfare da noi, o di uscita dalla povertà di centinaia di milioni di individui nei paesi emergenti. È la ben nota teoria marxiana “dell’impoverimento progressivo del proletariato”, dura a morire anche se sbeffeggiata dalla storia.

Eppure, riposti nello scaffale i testi di Marx, è chiaro in tutto l’occidente, in questa fase storica, una redistribuzione del reddito e del potere a favore dei già privilegiati. Un riemergere di mostri sconfitti e dati per morti: il razzismo, il culto dell’etnia e della patria, l’autocrazia. In questo contesto anche la sinistra radicale, già sbeffeggiata per i suoi ideologismi inconcludenti, torna a trovare ottime ragioni e spazio.

A patto però di un rinnovamento vero.

Vendola ci sta mettendo molto, in carisma ma anche in idee. In Trentino, il primo congresso di Sinistra e Libertà ci è sembrato partire con il piede giusto.