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QT n. 3, marzo 2011 Trentagiorni

L’assessore irremovibile

“Benvenuti a Canova” avevamo intitolato nel novembre dello scorso anno il servizio sul nuovo quartiere, indecoroso, previsto a Trento Nord. E avevamo visto come in realtà fosse ancora possibile cambiare rotta, passare a una progettazione urbana meno dissennata, attenta, almeno un po’, all’umanità che lì abita e quella che ancora verrà.

Dopo alcuni mesi, la nostra denuncia, una certa inquietudine nel sobborgo e alcuni passaggi in commissione urbanistica, le cose sono cambiate? Sì, ma poco. Troppo poco.

Sono stati decisi, anche se non ancora con procedura definitiva, una serie di servizi: una nuova scuola media, un asilo, la fermata della Trento-Malè, una rotatoria. Per cercare di creare una parvenza di effetto-paese è stata prevista una piazzetta esigua, mille metri quadri. Bene. Ma poco, troppo poco.

Come avevamo spiegato nel nostro servizio, il problema della nuova lottizzazione è ben altro. È una strampalata urbanizzazione a strisce alternate: una striscia di edifici addensati, e una striscia di verde agricolo o incolto, un’altra di edifici, un’altra di verde, ecc. Con due risultati, pesantemente negativi: le costruzioni prima addensate poi interrotte non creano alcun effetto urbano, l’alternanza di condomini e pomari (quando va bene) o condomini e rovi (quando va male) non ha senso alcuno; questo prima o poi porterà a rendere edificabili anche le insulse aree verdi interstiziali, portando alla congestione del sobborgo.

“Questa urbanizzazione a pelle di zebra ha intenti chiaramente speculativi - ci dice il vicepresidente della Commissione Urbanistica, Nicola Giuliano del Pdl - Per tentare di giustificarla l’amministrazione si trincera dietro il grande nome”.

Il grande nome è l’arch. Joan Busquets, che tra le tante cose strampalate del Prg da lui firmate, ha previsto anche fantomatici “corridoi verdi” che dovrebbero attraversare la città da un capo all’altro. Dei corridoi verdi, nella pratica, non c’è traccia, sono rimaste solo le strisce a Canova. Che l’amministrazione sembra difendere con le unghie e i denti: “L’assessore Biasioli è stato irremovibile” afferma Giuliano.

Così, non si capisce proprio perché, invece di riprendere in mano la pianificazione cervellotica di Busquets (che peraltro a Trento ha fatto solo dei flop, vedi la bufala dell’interramento della ferrovia) e riposizionare la volumetria già concessa in maniera più razionale, creando un sobborgo vero, vivibile, con piazze vere, verde vero, l’amministrazione difende i rovi e i meleti tra le case. Li difende ad oltranza. Per ora; tra dieci anni, a condomini costruiti belli fitti, si vedrà.

Il 25 marzo ci sarà a Canova un’assemblea della circoscrizione per discutere “Il futuro del quartiere legato alla C3: una sfida da vincere insieme. Le responsabilità di pubblico e privato”. Appunto. Vedremo che ne pensano i cittadini.