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Padre Pio: il mistero delle stigmate

Sandro Canestrin

Padre Giacomo Piccirillo, frate fotografo ufficiale del convento di Padre Pio, fu il frate incaricato di rivestire e fotografare il corpo del defunto. Nella dichiarazione ufficiale da lui rilasciata, e quindi pubblica, egli ricorda che verso le 2.30 del 23 settembre 1968 fu avvertito che Padre Pio era morto: si recò subito sul letto del defunto, baciò le mani, regolò l’apparecchio fotografico e quindi il Padre Superiore lo invitò a fotografare il corpo.

Padre Giacomo scrive: "Quale non fu il mio stupore nel notare che la piaga era completamente sparita dalla mano sinistra. Così come la mano destra che non presentava alcun segno di cicatrice. Così pure per la piaga del petto che allora non presentava nessun segno di cicatrice. Ai piedi non vi era alcuna piaga o cicatrice".

Padre Carmelo, Superiore Cappuccino, rilascia una testimonianza e dichiara: "Poiché la scomparsa delle stigmate restò segreta e nota solo a pochi noi, stimai opportuno lasciare il corpo coperto ai piedi con le calze e alle mani coi mezzi guanti. Non per occultare la verità ma perché in quel momento non era opportuno rendere pubblico il fatto che poteva prestarsi a false affrettate interpretazioni e a motivo di scandalo per i deboli. Così diedi il precetto grave di obbedienza proibendo nel modo più assoluto e permettendo solo di baciarlo sui guanti... Forse qualcuno mi interpretò anche male ma io non mi curai di nulla.

[Ad alcuni superiori] svelai la verità la mattina seguente e con gli altri mi salvai dicendo che poiché Padre Pio così andava vestito in vita si era giudicato opportuno di lasciarlo tale anche da morto. Tutti pensavano che le stigmate fossero rimaste come prima e, non vedendo più le piaghe sarebbe occorso una spiegazione e una dilucidazione per tanti motivi impossibile.

[Solo più tardi] i miei superiori approvarono nel modo di agire, informati, di non scoprire Padre Pio per motivi di prudenza e cautela in quel momento tanto delicata. Padre Clemente mi richiese una dichiarazione scritta: io mi rifiutai di farla".

Nella dichiarazione di Padre Pellegrino di data 21 febbraio 1969, si legge: "Negli ultimi tre anni della sua vita standogli vicino ho potuto notare che dai piedi gradatamente sono scomparse le ecchimosi e così nell’estate del 1968 le ferite diminuivano pian piano da tutto il corpo. Allora il dott. Sala, il Superiore Padre Mariano ed io ci accorgemmo che sul costato, sui piedi e sulle mani non vi erano né ferite, né cicatrici".

Si apriva a questo punto tra le persone che erano al corrente della vicenda una forte polemica, tra la moltitudine dei fedeli che erano persuasi che nel corpo esistessero ancora le stigmate, sia pure coperte dai frati, e i frati stessi, che ben sapevano che le stigmate non c’erano più ma che avevano deciso di lasciarlo credere, vincolati dal giuramento che avevano dovuto prestare di non dire nulla sul corpo del Santo al momento dello scoprimento soprattutto in occasione della recente riapertura della tomba di Padre Pio. Mons. D’Ambrosio ha dichiarato: "Non c’è nessun segno delle stigmate poiché le stigmate sono scomparse".

Dall’altra parte studiosi e opinione pubblica dagli stessi informati premevano per sapere la verità: insomma al di là dello stupore dei primi frati perché le stigmate erano scomparse.

La signorina Maria Devito, proprietaria di una farmacia in San Giovanni Rotondo, che aveva seguito quotidianamente le vie del Santo, dichiarò che Padre Pio le aveva fatto avere una bottiglietta della quantità di 100 grammi alla quale era applicato un bollino con il segno del veleno da riempire con acido fenico puro che, come si sa, brucia e caustica enormemente allorquando lo si adopera integralmente.

Di fronte a tale contrasto di situazioni le autorità ecclesiastiche non hanno ritenuto di replicare, perché sono legate anche al periodo della esumazione al segreto di un giuramento di fedeltà fatto sul Vangelo.

Inutili le sollecitazioni di molti per avere risposte più plausibili. Così questa vicenda continua: un sacerdote illustre l’ha definita opera dello Spirito Santo, che come ha fatto venire le stigmate, così altrettanto misteriosamente le ha cancellate. Si saprà mai la verità?

Tra questa tesi estrema che abbiamo appena citato e quella laica che arriva a sostenere che da parte del Padre e dei suoi seguaci tutto fu un trucco dove sta la verità?

La verità di Lourdes? La verità sul sangue di San Gennaro? La verità sul sangue maschile trovato sulla statua della Vergine in una cittadina del Lazio?

Forse è bene fermarsi qua.

Tertulliano, grande scrittore latino e cristiano, farebbe cadere su tutta la vicenda il suo motto: "Credo quia absurdum". Qui ci fermiamo anche noi