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Tutela del risparmio: una legge da rivedere

Centro Tutela Consumatori Utenti

Esprimiamo insoddisfazione per il disegno di legge presentato dal Governo in materia di norme sulla tutela del risparmio. Alcune norme sono troppo blande, altre cose importanti per i consumatori non sono state previste. Servono regole ancora più severe e più spazio di intervento per le associazioni dei consumatori. I danni subiti a seguito degli ultimi crack e scandali dai risparmiatori richiedono più risolutezza e severità.

Fra le altre cose:

- non va bene l’art. 42 del disegno laddove si prevedono indennizzi solo in caso di violazioni ripetute e già sanzionate da parte della nuova Autorità per la tutela del risparmio;

- non è stata prevista la cosiddetta "class action", forma di tutela collettiva dei risparmiatori, il cui uso in America costituisce uno dei capisaldi su cui si fondano le azioni di risarcimento di consumatori truffati; quando ci adegueremo a forme veramente moderne di tutela dei consumatori?

- il nuovo reato di "nocumento al risparmio" è limitato ad ipotesi meramente residuali, nelle quali i danni subiti dai risparmiatori, per essere meritevoli di considerazione, devono risultare eclatanti (0,1% del PIL) o interessare almeno lo 0,1% della popolazione del Paese;

- non viene riconosciuto il ruolo istituzionale del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori Utenti) quale luogo di confronto fra associazioni di consumatori e nuova Autorità, ma viene limitato anche il potere di intervento delle stesse associazioni;

- non è stata prevista la nomina inderogabile, da parte di autorità pubbliche e indipendenti, dei revisori contabili delle società; in tal modo non si fa nulla per eliminare in maniera netta il conflitto di interessi nell’attività di revisione contabile;

- vanno assolutamente riviste le norme in materia di falso in bilancio delle società; le attuali norme sono un invito a "taroccare" i bilanci. Quanti crack sono dietro l’angolo e quante emissioni di bond nascondono buchi neri tipo Parmalat e Cirio?

Ci auguriamo pertanto che il decreto venga ampliato e rivisto. L’occasione di riformare in maniera veramente efficace il sistema di tutela del risparmio non può andare persa: lo richiedono le associazioni dei consumatori e risparmiatori, ma lo richiedono nei fatti soprattutto i consumatori-risparmiatori, che sono stanchi di subire le tante, troppe vessazioni e le collusioni impunite fra società truffaldine e sistema bancario-finanziario!

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