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La strage dei rapaci

Devo intervenire per denunciare ancora una volta quanto sta succedendo in questi ultimi giorni, con ritmi preoccupanti da più parti si spara a specie protette come i rapaci. Un gheppio, una poiana, un giovane astore sono le ultime vittime, il gheppio e la poiana sono morti a causa delle ferite mentre l’astore potrà essere recuperato. Tutti gli anni in questo periodo assistiamo impotenti alla sparatoria contro questi uccelli così importanti per l’equilibrio faunistico con un fenomeno che continua negli anni contro ogni logica scientifica e con una mentalità retrograda in alcune frange dei cacciatori che considera ancora i rapaci animali nocivi, un pensiero duro a morire.

Purtroppo e non finiremo mai di dirlo, si continua a farsi beffe delle leggi e dei regolamenti sparando a qualsiasi cosa voli , alla faccia della continua propaganda che vuole il cacciatore consapevole e attento al patrimonio faunistico ,quando invece nella realtà una fetta (si spera minoritaria) dei 7500 seguaci di Diana se ne frega altamente delle disposizioni vigenti. Credo non basti continuare ad indignarsi o denunciare i fatti: i colpevoli non vengono quasi mai identificati e chi sa non parla. Ci vogliono misure forti, peraltro previste anche dalla legge provinciale e nazionale di fronte alla possibilità di danni gravi alla fauna selvatica che è quello di chiusura della caccia in quelle sezioni dove si mette a rischio la sopravvivenza di alcune specie, a maggior ragione se queste specie sono protette.

Sergio Merz, delegato regionale della LIPU