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Professione reporter

Giorgio Salomon è nato a Trento nel 1942. Dal 1957 al 1977 è stato fotoreporter del quotidiano Alto Adige. In quegli stessi anni collabora attivamente con diversi testate nazionali e non: l’Espresso, Panorama, l’Europeo, Stern, Bild Zeitung. Documenta con efficacia gli anni del terrorismo in Alto Adige e le manifestazioni operaie e studentesche del ’68 cercando "di non mettermi dalla parte di nessuno, né dei manifestanti né dei poliziotti".

Nel 1971 gira, nel corso di una drammatica spedizione, il film "Nevado Caraz" realizzato sulle Ande peruviane. Dal 1972 diventa telecineoperatore della Rai. Nel 1983, entrato illegalmente in Afghanistan, realizza per il TG1, assieme al giornalista Mino Damato, un reportage sulla guerra russo-afghana e la resistenza armata dei mujahiddin.  Nel 1988 diventa giornalista professionista e nel 1990 inviato speciale. In questi anni prende parte a diverse spedizioni alpinistiche sulle Ande e sul K2. Nel 1991, mentre si trova in Uganda per un reportage sulle missioni comboniane e sulla situazione politica del paese, viene sequestrato per un mese: prima dai guerriglieri rivoluzionari e poi dalla polizia governativa.  "In entrambi i casi sono riuscito a salvarmi grazie allo spirito di improvvisazione".

Iran, 1993.

Sempre nel 1991, vestito da soldato dell’Onu, si introduce illegalmente in Kuwait e in Irak e documenta una realtà fino a quel momento sconosciuta.  Lo scoppio della guerra in Jugoslavia (1997-1999) lo vede impegnato su entrambi i fronti a documentare gli eventi di quei giorni fino all’esodo del popolo kosovaro.  Numerosissimi i reportage e la documentazione fotografica realizzata in ogni parte del mondo: Algeria, Argentina, Stati Uniti, Nepal, Iran, Cuba, Vietnam, India. 

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