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QT n. 6, giugno 2013 Trentagiorni

QT in tribunale

QT è un giornale d’inchiesta, che si vuole scomodo, e che quindi fatalmente pesta molti calli, provocando reazioni di vario tipo. In questi mesi abbiamo dovuto difenderci da molteplici querele. Abbiamo già riferito della denuncia penale del commissario e Ad della LaVis Marco Zanoni, da cui siamo stati prosciolti in istruttoria. A settembre proseguirà una causa civile intentataci sempre da Zanoni. E nelle ultime settimane sono giunti al pettine altri due provvedimenti.

Nel primo (una denuncia degli amministratori dell’ospedale San Camillo) ci è stato contestato il servizio del novembre 2009 (autori Luigi Casanova ed Ettore Paris) San Camillo, un ospedale in mano ai furbi sui rapporti avventurosi tra l’Ospedale, i sindacati e la Provincia: “Non rispettano gli accordi sindacali, i livelli delle prestazioni, i programmi concordati. E, tenendo in ostaggio 250 dipendenti e migliaia di pazienti, vogliono sempre più soldi, senza far vedere i bilanci”. Il giudice Carlo Ancona ci ha prosciolto in fase istruttoria “perché il fatto non costituisce reato”.

Il secondo inciampo è stato una parte del servizio Soldi spesi bene per l’Istituto di ricerca? dell’ottobre 2011 (autore Ettore Paris), in cui si riportavano le accuse dei sindacati e di un’interrogazione consigliare sulla trasparenza di un concorso all’Istituto Storico Italo-Germanico indetto dal direttore prof. Paolo Pombeni, che ci ha querelato. Nel conseguente processo siamo stati assolti.

Non è andata così invece per una coda all’articolo. Nel numero successivo, alla lettera di due ricercatori vincitori del concorso che rivendicavano la loro estraneità a “presunte logiche baronali” anche perché prima del concorso non avevano avuto rapporti con Pombeni, noi rispondevamo che nel mondo dell’accademia le promozioni avvengono tra cordate di professori e allievi, e loro erano riconducibili a una cordata formata dai prof Pombeni, Quagliariello, Orsina, Varsori, sicché le loro assunzioni apparivano un rafforzamento dell’alleanza tra Pombeni e l’area facente capo a Quagliariello. Questa nostra affermazione è stata ritenuta lesiva dell’onorabilità del prof. Pombeni, e noi siamo stati condannati a una multa di 500 euro, più una provvisionale di 5000. Attendiamo le motivazioni della sentenza, cui ci ripromettiamo di interporre appello. Ai lettori assicuriamo un impegno: non saranno questi pur sgradevoli infortuni a farci tacere.

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Articoli attinenti

In altri numeri:
S. Camillo, un ospedale in mano ai furbi
Soldi spesi bene per l’Istituto di ricerca?
Un concorso, una sentenza, una perplessità

Commenti (5)

Sempre avanti a testa alta! David Humè

Caro Ettore e non hai citato l’assurda condanna per quanto scritto sulla LaVis.
Una sentenza tanto assurda che sicuramente verrà ribaltata al prossimo giudizio.
Sicuramente i 2 maggiori quotidiani indipendenti non corrono questi rischi.
Orwell diceva che "nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". E si sa che i rivoluzionari riportano ferite mentre gli allineati scriba non corrono rischi!
E ora attendiamo i commenti sarcastici dei vari sorrido e spazadora (anche se visto come si mettono le cose ultimamente sembra abbiano perso la loro sicumera!

il solito destino questa italia

Stavolta tocca a paris.Quest italia non la si cambia perche non siamo in grado di mettere in discussione il nostro adorato orticello.Quando siamo toccati ci alleiamo con le volpi che non aspettano altro che le masse ignoranti chiedano aiuto,risultato:i malfattori liberi,le masse ignoranti in guerra (contadini in questo caso) tra di loro,e le volpi che fanno fortuna svuotando le casse di tutti.Quest italia non la cambieremo mai,ma nemmeno la nostra bella provincia.!!Dimenticavo,chi paga??per primo chi denuncia,emarginato ingiustamente come criminale e le masse ignoranti che si fanno la guerra dei poveri.La storia di pinocchio,il gatto la volpe,lucignolo e il paese dei balocchi!!Povero geppetto!!

sostegno a ettore lavisano

Paris persona che viene punita e portata in tribunale solo perche dice la verità e quello che sta succedendo realmente.
Invece le persone false che dicono balle e danno la colpa a tutti sono ancora in circolazione e senza cause in tribunale.
Forza Ettore duomo vero!

Dai e dai e dai ... lungo il fiume...

Ah ah ah... mi pare che finalmente un giudice ti abbia messo a posto Ettore ... ti sta bene .... ! ci voleva una bastonata a qst stampa diffamatoria e unilaterale....

bravi continuate così non allineato

Bravi , ci vuole qualcuno che dice come stanno veramente le cose, altrimenti ci resta solo la stampa controllata dai poteri forti che dice solo quello che vogliono loro . Speriamo che a settembre ci sia un'altra vittoria sugli arrogantissimi dirigenti della Cantina Lavis
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