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Uffici postali che spariscono

Graziano Pallanch

Da circa sei mesi l’ufficio postale di Sopramonte è stato chiuso in quanto, dopo trent’anni ed oltre, la direzione si è resa conto che non è idoneo (senza bagni), e in quattro e quattr’otto hanno chiuso la saracinesca con un cartello che per le operazioni postali bisogna recarsi a Trento. Pertanto gli abitanti del sobborgo per effettuare una raccomandata o ritirare la pensione devono recarsi in città in via Gazzoletti.

Oggi, 22 agosto, per ritirare una raccomandata, ho dovuto andare a Trento, parcheggiare alla stazione della Trento Malè, recarmi all’ ufficio postale di via Gazzoletti e fare la coda per un’ora. Praticamente per ritirare una raccomandata ho perso mezza mattina. Credo che i lettori siano concordi che siamo andati indietro di cent’anni, quando ancora esisteva un ufficio a Sardagna (chiuso), a Cadine (chiuso) e anche a Sopramonte (adesso chiuso).

Io mi domando come sia possibile che un sobborgo di Sopramonte con oltre duemila abitanti, punto nevralgico e di riferimento del Bondone, Baselga, Cadine e Vigolo, dove l’incremento demografico è in forte crescita, possa privarsi di un servizio indispensabile alla popolazione senza che chi di dovere intervenga. A questo punto, a parere mio e di molte persone con cui ho avuto modo di discuterne, credo che ci siano tutti i presupposti in tempi rapidi per un intervento del Presidente della Circoscrizione, comm. Sergio Cappelletti, e perché i consiglieri si attivino per trovare un locale idoneo (vedi l’ ex ambulatorio medico o altrove), in modo da garantire alla popolazione un servizio di cui non si può fare a meno.

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