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Foibe: riflettere, non incendiare

Solidarietà ai gestori del cinema Astra per il vile atto subito in occasione della proiezione del film "Red Land"

Walter Ferrari

Voglio esprimere la mia solidarietà ai gestori del Cinema Astra per il vile atto subito, un’azione che nulla ha a che vedere con “l’estremismo di sinistra” in quanto può solo essere figlia dell’imbecillità. Penso che la proiezione del film “Red Land”, sulla storia della studentessa istriana uccisa dai partigiani jugoslavi all’indomani dell’8 settembre 1943, avrebbe potuto essere l’occasione per una seria iniziativa culturale volta a smascherare la mistificazione che si cela dietro i “martiri delle foibe” e il mito degli “italiani brava gente”.

Quanto successo sul confine italo-jugoslavo in quegli anni va infatti collocato e compreso all’interno del contesto storico della seconda Guerra Mondiale, durante la quale le truppe nazi-fasciste occuparono militarmente interi Paesi europei (quelle giapponesi la Cina) compiendo ogni sorta di atrocità contro le popolazioni civili e deportando o favorendo la deportazione di milioni di persone. Una guerra durante la quale anche le truppe italiane si distinsero per le loro brutali azioni nei territori occupati, compresa la Jugoslavia, sulla base del presupposto che voleva le popolazioni slave una razza barbara ed inferiore, come sosteneva lo stesso Mussolini. Si tratta di fatti non isolati e messi in luce da valenti storici, quali ad esempio Enzo Collotti, Davide Conti e Angelo Del Boca, che smentiscono ampiamente il mito degli “italiani brava gente”, alla base della retorica che ha accompagnato anche la recente adunata degli Alpini di Trento.

Purtroppo le azioni notturne come quella messa in atto nei confronti dei gestori del Cinema Astra, che si sono sempre distinti per il loro coraggio di proporre anche film diversi, scomodi e problematici, non contribuiscono certo a risollevare un dibattito storico in grado di arginare le strumentalizzazioni propagandistiche.

Mi auguro che un tale deprecabile episodio non faccia ammutolire chi intende ancora resistere: significherebbe chinarsi all’idiozia, mentre penso che sia necessario cogliere l’occasione della commemorazione ufficiale per proporre una seria riflessione su quei fatti, con ciò dimostrando di non essere culturalmente subalterni rispetto all’offensiva revisionista in atto purtroppo ormai da vari anni.