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QT n. 4, aprile 2019 Servizi

I ragazzi che vogliono salvare il mondo

FridayforFuture: l’improvviso, inaspettato grande impegno ecologico dei giovani. Come motivazioni, obiettivi, militanza, si fondono dentro la cultura dell’ultima generazione.

Della manifestazione di venerdì 15, parliamo con Sofia e Silvia, due studentesse universitarie (rispettivamente Studi Internazionali e Giurisprudenza) del gruppo trentino organizzatore.

Una manifestazione con cinquemila partecipanti. Come siete riusciti a organizzarla?

“Chiaramente ci siamo mossi sull’onda della mobilitazione mondiale. A Trento si è formato un gruppo, partito dall’università e in breve esteso alle scuole superiori. Sia l’organizzazione che la partecipazione così estesa sono stati possibili grazie alle possibilità che ci danno i social network”.

Eravate non solo in tanti, ma anche giovani, e giovanissimi.

“Sì, hanno aderito molto convintamente le scuole superiori. Poi anche insegnanti delle medie inferiori, e addirittura di alcune elementari: in questo caso erano gli insegnanti ad accompagnare gli allievi”.

Abbiamo notato, cosa molto simpatica, delle maestre che per non perdere nella calca i piccoli, li conducevano tenendo loro alle estremità una corda, cui i bambini, in mezzo, rimanevano attaccati. Insomma, nelle scuole avete trovato interlocutori molto aperti. In tutte?

“Non sempre. È dipeso dall’atteggiamento dei dirigenti, e per i gradi inferiori, da quello dei singoli insegnanti. In ogni modo abbiamo complessivamente incontrato grande disponibilità e condivisione. E di sicuro una partecipazione molto spontanea da parte degli studenti. Ha molto aiutato il fatto che la promotrice di tutto è stata Greta, una sedicenne - che anzi sembra ancora più giovane - e proprio per questo interessa i più giovani.”

Come erano stati concepiti gli slogan? Abbiamo notato come la stragrande maggioranza fosse scritta in inglese.

“La manifestazione, dicevamo, è mondiale, i temi sono planetari. Gli slogan sono condivisi, sempre via Internet, a livello nazionale e sovranazionale, poi noi qui eventualmente ne aggiungiamo altri”.

Molti facevano riferimento, in termini scherzosi e\o sfrontati, al sesso...

“È il tema che, sempre, attira l’attenzione (spiccava un cartello emblematico: “SESSO! Ora che abbiamo la vostra attenzione, parliamo di clima”, n.d.r.). E poi in fin dei conti, l’approccio disinvolto alla sessualità è caratterizzante della nostra generazione”.

Negli slogan e soprattutto nei discorsi fatti in piazza, avete espresso la necessità che venga data più attenzione e più fiducia alla scienza. Non è un discorso molto di moda oggi, anzi: pullulano i negazionismi sul clima, sui vaccini...

“Sul clima è praticamente la totalità del mondo scientifico a sottolineare la catastrofe incombente. Noi ci documentiamo soprattutto su Internet, ma non solo. Poi è vero, devi maturare la capacità di valutare l’attendibilità delle tante fonti”.

E ci riuscite?

“È un altro dei tratti distintivi della nostra generazione: ci troviamo a navigare in un oceano di informazioni, per non perderci dentro, siamo costretti ad imparare ad orientarci”.

Ora, come darete seguito alla mobilitazione?

“Come gruppo trentino ci impegniamo innanzitutto nel fare cultura e informazione: con incontri e conferenze nelle scuole e all’Università. Sui temi climatici e sulle buone pratiche, individuali e di gruppo. Mettiamo in campo anche attività pratiche, degli eventi come la pulizia di un argine: cosa utile in sé, ma che anche educa i singoli, attiva rapporti intergenerazionali”.

Questo nell’immediato. E poi?

“Stiamo avviando alcuni progetti che incentivino comportamenti corretti. Per esempio, sostituire le bottigliette di acqua minerale con borracce, dotare gli istituti di fontanelle d’acqua che da noi è sempre potabile. Più a lungo termine ci interfacceremo con le istituzioni – Comuni e Provincia – per promuovere una politica di trasporto sostenibile: autobus, ciclabili, bike-sharing...”.

Qui arriviamo ai rapporti con le istituzioni e con la politica. Avete intenzione di orientare il voto, di dare le pagelle ai politici?

“Calma. Sono aspetti su cui andiamo con i piedi di piombo. Tanto per cominciare i politici noi li bocciamo a priori: per quello che hanno fatto – e non hanno fatto – in questi decenni”.

Però potete iniziare ad essere un elemento potente di pressione. Dei 5.000 della manifestazione, quanti avevano l’età per votare?

“Almeno la metà. Però è del tutto prematuro parlare di orientamenti elettorali, non ci faremo subito ingabbiare in certe logiche. Vedremo di far maturare il problema attraverso il dibattito sui social”.

Quando è prevista la prossima manifestazione?

“Non si vive di sole manifestazioni, bisogna stare attenti a non essere ripetitivi. La prossima sarà anch’essa globale, in tutto il pianeta, il 24 maggio. I temi specifici li stiamo dibattendo on line”.

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Commenti (6)

si è uomini ... o caporali Federico

Il problema non è il clima ..... ma noi.
L'ambiente si rigenera, si adegua , si modifica come ha fatto da millenni.
la sensazione, sembrerebbe l'evoluzione abbia modificato l'ecosistema ... ma non è cosi.
la Terra è un organismo vivo si modifica nel tempo ... occorre adeguarsi e convivere.
l'uomo è un granello di sabbia e come tale portato dal vento delle illusioni di grandezza e sapienza

Boicottaggio capzioso ettoreparis

Altro video capzioso. L'"esperto" intervistato inizia indignandosi perchè Greta mette le generazioni contro, i giovani contro gli adulti. Magari! Le critiche, anche dure, delle nuove generazioni, sono il sale del progresso civile; mi fanno cascare le braccia non i giovani che contestano, ma quelli abulici, che si rinstupidiscono al telefonino oggi, in discoteca ieri.
Ma quello che non quadra è il cuore dell'intervista: Greta parlerebbe "solo" del riscaldamento globale, senza accennare ai mille aspetti del degrado ecologico del pianeta. E allora? Quello che conta è suscitare nei giovani attenzione e sensibilità al tema: cosa che dimostra sia questa intervista, sia la successiva ("Il secondo sciopero" su QT di giugno), in cui le ragazze del movimento parlano proprio dell'insieme delle tematiche ambientali, e della pluralità di pratiche da mettere in campo per invertire la rotta. Molto appropriate poi le parole proprio su Greta e gli attacchi che riceve: "Era facilmente prevedibile che ci sarebbero state persone pronte a tentare di boicottare e screditare un movimento che mette in discussione una serie di interessi economici e di consuetudini. Il grande merito di Greta è quello di avere svolto la funzione di catalizzatrice verso qualcosa che era pronto ad emergere. Il fatto che c'è chi sostiene che dietro a lei vi sia un team di supporto o che i suoi discorsi siano scritti da altri non cambia in nulla la sostanza del problema, si tratta di attacchi pretestuosi; il problema del clima esiste indipendentemente da Greta ed è un problema enorme."

Il piccolo automa e il Grande Complotto ettoreparis

Del tutto disapprovo questo video. La prima parte vuole dimostrare, con tutta una serie di interviste lampo che i giovani di Fff conoscono poco o niente di clima. Probabilmente conoscono poco di tante cose. D'altronde intervistando i votanti a una cabina elettorale salterebbere fuori che sanno poco di politica e di istituzioni. Dovremmo allora abolire il voto? La gente vota in base ad alcune idee sulla società e sui propri interessi; gli studenti protestano in base al convincimento che non si stanno affrontando problemi gravissimi del pianeta, che proprio loro duramente sconteranno. Hanno ragione, per favore non facciamo i sapientoni.
La seconda parte vorrebbe demolire il personaggio di Greta. In base allo strano assunto che, avendo altro da fare invece di rispondere alle domande di un giornalista francese, è in realtà una scimunita eterodiretta (con il trapianto di un chip nel cervello?). Qui siamo all'apogeo del complottismo. La ragazzina l'abbiamo vista parlare in pubblico e rispondere a fior di interviste, con precisione, determinazione, e un'originale capacità di rapportarsi con il pubblico e con gli intervistatori. Vogliamo sostenere che non è una diciassettenne straordinaria, ma un'automa? Manovrato da forze occulte? La Mafia dell'Eolico, Big Tesla, i comunisti, l'ambientalismo pluto-ebraico-massonico?
E naturalmente altrettanti automi devono essere state le ragazze, di un paio di anni meno giovani ma altrettanto pienamente convincenti, che abbiamo intervistato in questo articolo. A questo punto non resta che convenire: deve essere proprio un complotto, di vastissimi mezzi e gigantesche proporzioni.
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