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QT n. 9, settembre 2020 Trentagiorni

Rotaliana: riecco la piscina

Riappare all’orizzonte della piana Rotaliana la promessa (elettorale) della costruzione di una piscina sovracomunale. Erano anni che non se ne parlava, visti i ripetuti falliti tentativi di concretizzare l’opera. Ma ora, nel programma elettorale del candidato Mattia Hauser, sindaco uscente di Mezzocorona, ecco riapparire la piscina.

Si tratta di un progetto modesto: è prevista una vasca di 25 metri, però coperta, e quindi usufruibile per tutto l’anno. La proposta, dato lo scetticismo che circonda l’argomento, è stata accolta con molta prudenza e anche nel programma del candidato sindaco (anche costui al secondo mandato se verrà rieletto) di Mezzolombardo, Christian Girardi. Non è stato invece coinvolto nella proposta il confinante San Michele all’Adige che a suo tempo, oltre quaranta anni fa, era stato fra i comuni che alla fine degli anni ‘70 (sic!) avevano costituito un consorzio per la costruzione di un lido sovracomunale mai realizzato.

La ricandidata sindaca di San Michele, Clelia Sandri, è rimasta sorpresa per l’iniziativa dei due colleghi e ci ha confermato che dell’argomento non si parla da anni né a livello istituzionale (conferenza dei sindaci) né in modo informale. Non ha però mancato di esprimere nel merito qualche perplessità sulla localizzazione e sulla sostanza del progetto. Anche se di progetto non si può ancora parlare, bensì di un’idea tutta da sviluppare anche sotto il non banale profilo del finanziamento.

L’idea di realizzare una piscina (all’epoca si pensava scoperta) in Rotaliana risale agli anni ‘70 e allo scopo venne costituito un consorzio tra i comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona (capo consorzio), San Michele, Roverè della Luna e Nave S. Rocco. Venne individuato ed espropriato un grande terreno a ridosso della montagna di Mezzocorona ai piedi dell’accesso al burrone Giovannelli, il sentiero attrezzato che porta sul monte.

Di lì a pochi anni, ottenuti i contributi provinciali, l’area espropriata, come tutte quelle adiacenti e sovrastate dalla parete a picco che chiude a nord-est quella parte della Rotaliana, venne dichiarata a rischio geologico. Da allora, nei quasi trent’anni successivi, è stato un continuo rincorrersi di ipotesi e di veti reciproci (anche di carattere campanilistico) sulle varie possibili localizzazioni. L’ultima progetto prevedeva un impianto coperto in quel di Mezzolombardo, ma i proprietari dell’area (individuata puntualmente nel piano di fabbrica) si erano opposti all’esproprio; da qui un lungo contenzioso giudiziario che alla fine aveva fatto lievitare il prezzo del terreno con la conseguenza di un ulteriore stop.

Nel frattempo le amministrazioni comunali di Nave S. Rocco e Roverè della Luna, che nella tenzone tra Mezzocorona e Mezzolombardo, si erano da sempre sentite un po’ ai margini, avevano deciso di abbandonare la inconcludente compagnia.

Una decina di anni fa, il colpo di grazia: preso atto dell’inazione dei comuni rotaliani, la Provincia deliberò la revoca del contributo finanziario. Amen.

Mezzolombardo tentò il rilancio proponendo un impianto coperto da realizzare con il project financing (all’epoca andava di moda quella forma di finanziamento delle opere pubbliche che prevedeva un patto tra privato e pubblico: io ti do i soldi, costruisco l’impianto ma tu mi lasci gestire a profitto la struttura per decine di anni), ma di nuovo, anche a causa del fallimento del soggetto privato, non se ne fece nulla.

Della piscina in Rotaliana si era quindi riparlato, ma solo a livello di discussione urbanistica, in occasione dell’approvazione del piano commerciale della Comunità di Valle; in quella sede, tra le altre ipotesi, venne individuata come opzione anche un’ampia area abbandonata (e tuttora inutilizzata) in quel di Lavis (territorio che la riforma istituzionale del 2006 aveva aggregato alla Rotaliana).

Dopo un duro braccio di ferro interno che portò addirittura al commissariamento della Comunità di Valle, venne confermata per l’area di Lavis la “vocazione” commerciale lasciandola nell’abbandono e nel degrado che dura ormai da un decennio.

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