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QT n. 18, 24 ottobre 1998 Servizi

Il ministro dell’Ulivo contro gli obiettori

L'ufficio della Difesa che gestisce il servizio civile, in procinto di perdere questa sua competenza, per ripicca rallenta il lavoro, E mentre gli enti convenzionati sono in difficoltà, Andreatta dorme...

Luca Petermaier

Tutto ci si poteva aspettare dal primo governo di sinistra in Italia. Ma che il ministro della difesa, chiudesse entrambi gli occhi (cosa che peraltro ad Andreatta capita spesso in pubblico, visto che si addormenta ovunque) di fronte alle inefficienze degli uffici del suo ministero preposti all'assegnazione degli obiettori agli enti convenzionati, questo era difficile da prevedere. E invece è successo. Da molti mesi infatti gran parte degli oltre 90 tra cooperative, Comuni e associazioni presenti nel territorio provinciale e convenzionate col dicastero presieduto dal nostro ineffabile ministro, lamentano ritardi, anche di mesi, nell'assegnazione da Roma degli obiettori che devono svolgere il servizio civile presso di loro.

Sentore di una certa indifferenza da parte di Andreatta verso le sorti della terra che pur gli ha dato i natali si era peraltro già colta in occasione della tragedia del Cermis, durante la quale era stato bersagliato di critiche da parte dei residenti della zona, che lo accusavano di avere sottovalutato un problema, quello dei voli a bassa quota, che si ripeteva da molto tempo e che era stato più volte segnalato. In quella circostanza il nostro, anziché manifestare solidarietà ai suoi conterranei ed ammettere, facendo pubblica ammenda, che magari i rischi delle esercitazioni a bassa quota erano stati sottovalutati, ha perso la faccia non solo minimizzando le critiche, ma accusando addirittura i valligiani testimoni di numerosi voli radenti di avere avuto delle allucinazioni, concludendo che, nella fattispecie, si era trattato di una sciagurata fatalità. Ma torniamo al tema del nostro servizio.

Come detto. Comuni e cooperative sono in subbuglio a causa degli inspiegabili ritardi degli ultimi mesi nell'assegnazione degli obiettori loro destinati. Una situazione, questa ,che si ripercuote inevitabilmente sull'intera attività degli enti, per molti dei quali il giovane obiettore riveste importanza vitale nell'espletamento del lavoro di ogni giorno. Ed ecco che case di riposo, uffici comunali e cooperative di vario genere (tra cui anche il nostro giornale) si trovano a non poter programmare l'attività, costretti a fare salti mortali per svolgere anche quelle mansioni che normalmente e da diversi anni sono invece coperte dagli obiettori. E naturalmente chi paga le peggiori conseguenze di questa disorganizzazione sono coloro che usufruiscono dei servizi degli Enti e delle cooperative sociali, cioè le fasce più deboli della comunità: anziani, disabili ecc.

Grottesca, ma emblematica di questo disagio, è la condizione del Comune di Tassullo, dove il sindaco Marco Benvenuti si è trovato costretto a svolgere, oltre alle normali mansioni amministrative, anche quella di trasporto a domicilio dei pasti agli anziani, visto che l'unico obiettore in servizio, sui tre per i quali il Comune ha la convenzione col Ministero, si trovava in quel periodo a letto con l'influenza. "Ma non ci possiamo lamentare -dice ironico il sindaco- visto che quasi tutti i Comuni vicini stanno peggio di noi. Tuenno, per esempio, è privo di obiettori già da molti mesi."

Di fronte ad una situazione in cui l'obiettore nemmeno arriva all'Ente, passa ovviamente in secondo piano l'altro problema sollevato recentemente dagli operatori del settore e cioè il fatto che quasi mai sono accolte le domande nominative che le associazioni e i Comuni fanno pervenire a Levadife, 1' ufficio di Roma competente alle assegnazioni. Una possibilità, quella delle richieste nominative, in grado di soddisfare ad un tempo sia l'Ente, che si vedrebbe arrivare un giovane di fiducia, magari scelto proprio per le capacità e lo spiccato interesse a svolgere il servizio civile in quel determinato settore, sia lo stesso obiettore, che potrebbe così coniugare l'obbligo di leva con il pratico approfondimento di un interesse civile che già sentiva proprio.

Tutto questo però è annullato da una serie di burocrati incazzati col mondo che si divertono a spedire in biblioteca a girarsi i pollici chi invece ha, ad esempio, fatto richiesta specifica e ben motivata di assistenza agli anziani presse una casa di riposo. "Ormai - ci dice ancora il Sindaco di Tassullo - noi non chiediamo nemmeno pii che ci facciano arrivare quel determinato obiettore: ma chiediamo che ce ne arrivi almeno une qualsiasi! "

Di questo malumore diffuso fra le associazioni e i comuni della provincia si è fatto portavoce l'on. Luigi Olivieri, che ha da poco presentalo un'interrogazione parlamentare al ministro. Olivieri chiede ad Andreatta di porre fine ai disagi che gli Enti devono sopportare per la mancata assegnazione degli obiettori previsti nelle convenzioni, esortandolo ad intervenire ed attivarsi presso il Levadife affinché sia posto fine alle prolungate inefficienze dell'amministrazione che lui dirige e che dunque dovrebbe controllare. Risposta del ministro? Nessuna: se ne è lavato le mani, complice, probabilmente, la crisi di governo.

La spiegazione non fornita dal ministro è peraltro giunta lunedì, nel corso di un incontro tra alcuni parlamentari e i rappresentanti degli Enti convenzionati, incontro durante il quale è stata presentata e spiegata la nuova legge sull'obiezione di coscienza che, dopo quattro legislature di attesa, è stata finalmente approvata. L'on. Ruzzante (Ulivo), rispondendo alle domande del responsabile di una casa di riposo che da molto tempo non vede più neanche l'ombra di un obiettore, ha infatti spiegato che, dopo il passaggio di competenze in tema di obiezione di coscienza (che sarà però ultimato solo tra alcuni mesi) tra il Ministero della difesa e un apposito Ufficio incardinato nella Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Levadife, come "ripicca " (testuale) per essere stato spogliato di quelle competenze, sta rallentando le assegnazioni e boicotta volutamente il sistema delle convenzioni, quasi volesse fare gli ultimi dispetti prima di essere definitivamente smantellato, almeno nella parte che concerne l'obiezione di coscienza. Sembra incredibile ma è così !

L'on. Ruzzante ha poi aggiunto che, nonostante assieme ad altri parlamentari, tra cui anche il nostro Schmid, avesse presentato un'interrogazione per ricevere chiarimenti in merito a questa vergogna, ha ricevuto dal ministro risposte vaghe, assolutamente non esaurienti.

L'ineffabile Andreatta probabilmente sa bene come stanno le cose, ma anche stavolta ha deciso di coprire le nefandezze di uffici che non ha il tempo di controllare, impegnato com'è a schiacciare pubblici pisolini.

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