Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Maturità

Ricomincia un anno. E’ tempo di bilanci personali. Sono un po’ malinconica, questa sera, ma qualcosa di buono si potrebbe conservare del tempo finora trascorso. O mi sono fatta attraversare da esso senza averne tratto qualcosa di utile? Sicuramente salverei l’esperienza accumulata, con tutto il tempo occorso poi per farla sedimentare. Tempo indispensabile per risanare ferite, allontanare ricordi amari, cristallizzare i dolori ed estrarne saggezza. Tempo che quando si è giovani si può anche sprecare. Tempo che i meno giovani distillerebbero. Credo si chiami maturità.

La famosa maturità… ma esiste? La riconoscerò passando per caso o sarà lei a riconoscere me? Ho passato abbastanza esami, superato prove a sufficienza? Sì, la vita non mi ha risparmiato, caricandomi una croce sulle spalle. Sempre in prima linea. Di sofferenze ho una lista lunga così. Malattie a bizzeffe. Sfortune anche. Sbagli a valanghe. Ingiustizie a iosa. Esperienze che mi hanno maturata al punto di diventare fradicia. O che mi hanno talvolta indurita se la sofferenza era troppa. Fin qui niente di nuovo, tutte cose che si sanno, ho fatto outing da un pezzo. Ho riletto quello che è stato da ogni punto di vista. Mi sono scavata dentro per bene. Svuotandomi, come una bambina che scava una buca, fino quando, improvvisamente, sente il mare fra le dita. E poi lo ricopre perché sa che il mare non si può rinchiudere.

Foto di Alessio Osele

Sì, è vero, oltre all’esperienza aumenta l’età, ma a cinquant’anni si è in piena adolescenza. Posso garantirlo. Se i vecchi tornano bambini, le persone mature torneranno adolescenti. Ovvio. Mi va benissimo l’adolescenza. Non l’ho mai vissuta, quindi i rimpianti sono tanti. Compagnie che non ho frequentato, amori che non ho vissuto, viaggi che non ho fatto, indipendenza che non ho avuto… insomma, da soffiarsi il naso in serate come questa. In più mettici la menopausa che sta arrivando ed ecco che si spiegano quelle vampate improvvise in viso e anche quelle nel cuore. E’ per questo che da qualche anno mi succedono strani abbagli e accumulo amori evanescenti che si dissolvono senza lasciare traccia. Molti dei quali frutto della mia fantasia. Quella fantasia che avevo abbondante di mio e che ho coltivato strada facendo. Con un amore virtuale avevo pensato di cambiar addirittura continente. Con altri di cambiar città e completamente vita. Progetti sui quali fantasticavo per ore. Per fortuna in silenzio. Sai le risate delle amiche altrimenti! Ma ho talmente tanto tempo da trascorrere in casa, agli arresti domiciliari. Giro bellissimi film a colori senza spostarmi dal divano. Dire che mi sono isolata mi spaventa un po’, diciamo che mi sono assentata dalla vita frenetica che fanno tutti.

Nello stesso tempo ho molta fretta di vivere, voglia di viaggiare, conoscere altre realtà, abbracciare nuovi interessi, trovare amori concreti. Ho urgenza di una vita attiva. Vorrei correrle incontro danzando, ma adesso sono prigioniera del corpo.

So che maturità è desiderare le cose che si hanno. Ma in notti come questa la tristezza non ha nascondigli e riemerge la lupa che ulula alla luna.