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Horror e melodramma

Come ogni anno il periodo natalizio, che si allunga da dicembre a buona parte di gennaio, per lo spettatore cinematografico si presenta come una pausa, con sospensione non solo di rassegne e cineforum ma del gusto estetico e pure dell’intelligenza, cui si intima il riposo, e con svariate sollecitazioni della sfera emozionale nei suoi risvolti più immediati e superficiali. La risposta a questi richiami è di solito di nutrita affluenza e di spensierato gradimento, indifferente il genere offerto, horror, paranormale, che va molto di moda, ( qui recensiamo BW2. Il libro delle streghe e L'esorcista - Versione integrale) comico demenziale, cartoon, sentimentale (Autunno a New York), purché di nessun impegno e di effettistica messa in scena, inno alla spettacolarità effimera e all’assenza di senso. Quest’anno pare comunque che i film di maggior attrattiva e più frequentati siano quelli del brivido e dell’horror, unici capaci di smuovere l’interesse del pubblico, come già hanno dimostrato "I fiumi di porpora" e "Almost Blue", fino a poco fa sugli schermi. "BW2", ad esempio, come ci dice il proprietario dell’Astra, forse con esagerazione ma ben rendendo la situazione, "ha portato in questo breve periodo di proiezione più incasso che tutti i film della stagione messi assieme, procurati da un pubblico di giovani tra i 14 e i 25 anni d’età, che sembrano amare molto questo tipo di spettacolo".

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